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ITR — 511 — JAT


Itiniràriu. s. m. Libro che insegna le distanze da luogo a luogo: itinerario.

Ìtria. s. f. T. zool. Anfibio poppante, grosso quanto una gatta e di color volpino: lontra. Lutra L.

Ittari. V. jittari.

Ittèricu. add. Che patisce d’itterizia: ittèrico. || Giallo per itterizia: itterico.

Itterìzia s. f. T. med. Malattia che procede da spargimento di fiele, che si manifesta coll’ingiallare la pelle: itterizia.

Itu. V. jiditu.

Iu. V. io.

Iva artetica. s. f. T. bot. Pianta annuale, che cresce in luoghi incolti, e odora di resina: iva, ivartetica. Ajuga camaepytis L. || – muscata, pianta amara che odora di muschio: iva muschiata. Teucrium moschatum L.

Ivì. Interiezione che si manda per afflizione, spavento, indignazione: ahimè! me misero!

Ìzzina. V. guisina (Rocca).

Izzu. s. m. T. zool. L’elice naticoide però quando perde quel velo con cui si rinserra entro la chiocciola. V. attupateddu. || Per nigghiu. V. Così a Modica dice il Rocca.

J.

J. Sesta delle consonanti. È la j Latina e Provenzale lasciata intatta, mentre in italiano si cambio in g come pejo, peggio ecc. Per lo che viene sovente usata promiscuamente come jaddina per gaddina ecc. Il suo suono essendo simile alla i, quando si accompagna con essa è difficile sentirla, ma basta per conoscerla metterle avanti qualche preposizione, poichè questa l’obbliga a pigliare il suono di gh o ggh p. e. jittari si fa a gghittari; jornu diventa a gghiornu; e delle volte cangia in gn, p. e. ogni gnornu. In certi luoghi dell’isola l’hanno sostituito alla b come p. e. jancu per biancu; ma ciò è per aver forse prima cangiata la b in g e poscia questa in j. In italiano si è anche osservato che da jacinto anticamente ne fecero ghiacinto che ora si dice giacinto; e così altre voci, che legittimano queste nostre sostituzioni; come ghiacere fondo dal fondo jacere, invece di giacere. || Alle volte la si sostituisce alla c p. e. jumi per ciumi.

Ja-Ja. Voce colla quale i pecorai caccian le pecore.

Jàbbicu, Jàbbucu. Corruzione di Giacomo. V. in culu un prov. || V. scarcavigghiatu.

Jacali. add. Che non è atto a cosa buona, uomo da nulla: gaglioffo.

Jaci. s. m. Manovella del timone delle lance ed altre piccole navi: giaccio, agghiaccio, manovella (Car. Voc. Met.). || Esclamazione negativa: che che. || jaci marinu, si dice quando si vuol negare checchessia: zucche marine.

Jacina. s. f. Donna che è nel puerperio: puèrpera (da giacere).

Jacintu. s. T. bot. Pianta di fiore odoroso e di vario colore, ha il bulbo coperto di molte tuniche: giacinto. Hyacinthus orientalis L. – amethistinus. || – stellari. Scilla amoena. || – tubberusu Polyanthes tuberosa. || Spezie di pietra preziosa: giacinto.

Jàciu. V. jaci.

Jacobbu. s. m. T. zool. Uccello notturno che ha la testa orecchiuta, ossia con penne ritte ai lati del capo; sopra il capo bajo-scuro, sotto grigio: gufo. Strix bubo L. || Altro simile: assiuolo. Strix otus L.

Jàcula. V. aquila.

Jàcuna. s. f. Donzella che è in serbo nel monastero. Crederei corruzione di diacona o simile.

Jacuneddu. V. russuliddu. || fari lu jacuneddu, ammonir a voce bassa.

Jàcunu. V. diacunu.

Jaddina. V. gaddina e così in seguito.

Jaga. V. chiaga.

Jàggia. V. gaggia.

Jai. V. giai.

Jaju. V. aju. Così nel Messinese.

Jalappa. s. f. Radice resinosa e purgante, recataci dalle Indie occidentali: jalappa.

Jalofiru. V. galofaru (così a Noto).

Jamai. V. A. (Salom. da Lentini). V. giammai.

Jàmmaru. V. gàmmaru.

Jamucci-jamucci. Voce di celia, per dire scimunito, baggeo: tre volte buono, dolce di sale.

Janchettu. V. bianchettu e così altri simili.

Jancu. V. biancu e derivati.

Jancularu. V. gangularu (a Noto).

Janga. V. ganga.

Janni. add. Sciocco: baggeo, moccicone. || janni janni, scioccamente; e anche credulo: credenzone, fedel coglione. Da qualche soro chiamato Gianni o Giovanni.

Jannimmisca. s. f. T. bot. Spezie di panico: panica strella o fieno stillino. Salaria verticillata.

Jardinareddu. dim. di jardinaru: giardinierino (a Firenze).

Jardinaru. s. m. Chi ha cura del giardino: giardiniere, giardinajo.

Jardinazzu. pegg. e accr. di jardinu: giardinaccio.

Jardineddu. dim. di iardinu: giardinetto. || essiri ntra lu so jardineddu, trovarsi nel suo diletto: nuotar nel piacere.

Jardinu. s. m. Luogo piantato a piante di piacere per delizia, orto: giardino. || Prov. jardinu senza cani, è senza patruni, ci vuol il cane: il giardino senza cane è senza padrone. || beatu cu’ havi jardinu e cogghi rosi, beato chi ritrae bene dalle opere e dai lavori.

Jariddi. V. gariddi.

Jarmari. Idiotismo per armari. V. (nel Messinese).

Jarratanu. V. ciarlatanu.

Jarretta. V. giarretta.

Jarrubba. (Spat.) V. carrubba.

Jassi di li riti. s. m. pl. (An. Cat.): armatura delle reti. Forse corruzione di assi.

Jastima. V. gastima e seguenti.

Jatta. V. gatta.

Jattanza. s. m. Vanagloria, vantamento: jattanza.

Jattaturi. s. m. Chi si vanagloria: jattatore.