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volarsi. P. pass. ammantatu: ammantato. || Annuvolato.
Ammanticari. v. a. Stringer il latte a fuoco al segno che arrivi a consistenza da noi detta manteca: coagulare. || Dicesi lo attaccare seccandosi di simili liquidi: rappigliare.
Ammanticatu. add. Coagulato. || Si dice chi usa artificio sì negli atti che nelle parole: affettato.
Ammantiddari. v. a. Coprir con mantello: ammantellare.
Ammantigghiari. v. a. T. mar. Dicesi de’ pennoni, trincar i pennoni, sospendere per mezzo delle mantiglie i pennoni e bilanciarli: ammantigliare (Zan. Voc. Met.)
Ammantillinari. V. ammantiddari. E precisamente di certo spallino contadino detto: mantillina.
Ammantiniri. V. mantiniri.
Ammanu-ammanu. posto avv. Subito: detto fatto, ammano ammano, di botto.
Ammanucchiari. (Pasq.) V. ammannari.
Ammanzari. v. a. Far mansueto, addimesticare: ammansare. P. pass. ammanzatu: ammansato.
Ammanzata. s. f. L’ammansare: addomesticatura.
Ammanzaturi. verb. Luogo o strumento per ammansare: addomesticatore.
Ammanziri. V. ammanzari. || v. intr. e intr. pass. Farsi mansueto: ammansirsi. P. pass. ammanzutu: ammansito.
Ammaraggiamentu. s. m. Perturbamento di stomaco che patiscesi nel navigare: mareggio, travaglio.
Ammaraggiarisi. v. intr. pass. Patire quel travaglio di stomaco prodotto dal navigare: mareggiare, travagliarsi. || Per sbalordire.|| Vale anche più che confondersi, smarrirsi. || P. pass. ammaraggiato: mareggiato, travagliato.
Ammaraggiatizzu. add. dim. Mezzo mareggiato. || Per vertiginoso.
Ammararu. V. ambraru.
Ammarcatu. V. marcatu.
Ammargiamentu. s. m. Impaludamento. || Allagamento.
Ammargiari. v. intr. Il ristagnarsi molt’acqua in un luogo a guisa di palude (margiu): impaludare. || Il ristagnarsi di poc’acqua in pozze (zotta): rimpozzare, rappozzare. || v. a. Far sovrabbondar d’acqua: allagare. || Rifl. a. Empirsi d’acqua a ribocco. || Detto di piante, patire per continue pioggie o soverchio adacquamento. P. pass. ammargiatu: impaludato. || Rimpozzato. || Allagato.
Ammargiatizzu. add. freq. Mezzo impaludato, rimpozzato. || Mezzo allagato. || Dicesi pure di chi ha bevuto troppo. || Detto di piante, troppo adacquate.
Ammarinari. v. a. Conciar con sale ed aceto certi pesci che van conservati: marinare. || Coprir d’aceto il pesce fritto aggiuntovi spesso spicchi d’aglio, bucce di lirnone o simili: carpionare. P. pass. ammarinatu: marinato. || Carpionato.
Ammarinatu. s. m. Pesce marinato. || Pesce carpionato.
Ammariuni. s. m. T. zool. Sorta di polipajo, che abita nel mare di Palermo. Alcyonum Corallinum. Biv. Bern.
Ammarrari. v. intr. Rinserrarsi d’un canale, tubo e simile per ingorgamento, quasi imbarrare, anzi il nostro è un corrotto di questo: ostruirsi, ingorgare. || Munir d’argine un luogo per difenderlo da inondazione: arginare. || v. a. Detto di bestie farle saziare: sagginare, stabbiare. || P. pass. ammarratu: ostrutto. || Arginato. || Stabbiato.
Ammarrata. s. f. Argine in un campo presso alla sponda di un fiume che suol ingrossarsi e inondare: berga. (Zan. Voc. Met.) È anche un ripieno di terra praticato ne’ fiumi apposta perchè ingrossandosi inondi.
Ammarratina. Lo stesso che ammarrata e anco dim. arginello.
Ammarriddari. v. a. Ridurre in matassa (marredda): ammatassare. P. pass. ammarriddatu: ammatassato.
Ammarruggiari. v. a. Metter manico (marruggiu) agli strumenti che il voglion lungo come zappa, ecc. a differenza di quelli corti come coltello, ecc. per cui diciamo ammanicari. In italiano trovo: immanicare senza differenze. || v. rifl. pass. Ostruirsi. V. ammarrari. P. pass. ammarruggiatu: immanicato. || Ostrutto.
Ammarrunari. v. intr. Sbagliare, fallare: far un marrone.
Ammartucamentu. s. m. Ammortamento.
Ammartucari. v. a. Debilitare, distruggere tanto del fisico, come del morale: ammortare. || Esser abbattuto da malore o altro: acciaccare. P. pass. ammartucatu: ammortato. || Acciaccato.
Ammartucatizzu. add. dim. Alquanto ammortato, balogio.
Àmmaru. s. m. T. zool. Animale acquatico, del genere dei crostacei: gambero. || àmmaru cavaddaru, furanu o pitrignu. È una specie del gambero. || àmmaru pitrusu: specie di peneo. Penoeus Fah. ||| àmmaru re o àmmaru turcu. È una specie d’Alfeo. Alpheus Fah.
Ammaruni russu. s. m. T. zool. Crostaceo piacevole al gusto, rosso: palemone narvale. Palemon Narval Bosc.
Ammascamentu. s. m. Lo sbravazzare. || Atti e parole di millantamento: spocchia.
Ammascaratu. V. mascaratu: ammascherato.
Ammascari. v. intr. Parlare o agire da sgherro o con ispocchia, far l’uomo addosso: sbravazzare, bravare. || cui ammasca, allasca, e cu’ è putruni abbusca, son due proverbî per indicare che non sempre l’apparenza corrisponde: tal piglia leoni in assenza, che teme un topo in presenza. || Quel pigiar uva o frutta per farli capire nel luogo dove voglionsi mettere: follare.
Ammascariddatu. add. Dicesi di grano che siasi infetto di volpe: volpato.
Ammascata. s. f. Il braveggiare: bravata, spocchiata.
Ammascateddu. add. dim. Un po’ bravante, alquanto spocchioso.
Ammascatizzu. add. Che fa l’uomo addosso: bravaccio, tagliacantoni, sbarazzino.
Ammascatu. add. Bravaccio. || Che ha atti e parole di millanterie: spocchioso. || parrari ammascatu: parlar gergone con parole convenzionali tra bravi. || stari ’na cosa ammascata: stare sgherra, capricciosa.
Ammascatuni. add. accr. Sbravazzone, bravaccione.
Ammascatura. s. f. Braverìa.