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RAB | — 795 — | RAC |
Rabbica. (Mal.) s. f. Provvisione di vitto.
Rabbidiri. V. ravvidiri e derivati.
Rabbiedda. V. rabbiicedda.
Rabbieddu. dim. di rabbiu.
Rabbiicedda. dim. di rabbia: rabbietta, rabbiolina.
Rabbinu. s. m. Prete ebraico: rabbino. || V. ràbbiu: rabino.
Rabbiscami. s. m. Quantità di rabeschi: rabescame.
Rabbiscari. v. a. Ornar con rabeschi: rabescare. P. pass. rabbiscatu: rabescato.
Rabbiscu. s. m. Arabesco: rabesco.
Rabbiscuni. accr. di rabiscu: rabescone.
Ràbbiu. add. Rabbioso: rabino. || Che per lieve cagione monta in ira: focoso (Fanf. Voci ecc. d. parlar Fior.).
Rabbiusamenti. avv. Con rabbia: rabbiosamente.
Rabbiusazzu. pegg. di rabbiusu: rabbiosaccio.
Rabbiuseddu. dim. Rabbiosetto.
Rabbiusissimamenti. avv. sup. Rabbiosissimamente.
Rabbiusu. add. Infettato di rabbia: rabbioso. || Arrabbiato: rabbioso. || Adirato: rabbioso. || V. ràbbiu. Sup. rabbiusissimu: rabbiosissimo.
Rabbivari. V. ravvivari.
Rabbò. s. m. T. fond. di carat. Piccola pialla colla quale si fa sul tagliatojo il canale e la spalla ai caratteri, e si pianano altri segni tipografici: pialletto. || – di lu canali, quello che fa il canale al piede dei caratteri: pialletto del canale. || – di la spadda, quello con cui si fa la spalla: pialletto della spalla (Car. Voc. Met.).
Rabbuffamentu. s. m. Il rabbuffare: rabbuffamento.
Rabbuffari. v. a. Scompigliare, avviluppare, disordinare peli, penne o simili: rabbuffare. P. pass. rabbuffatu: rabbuffato.
Racatu. V. ragatu.
Raccamari. V. arricamari. Vi è anco in ital. raccamare benchè poco usato.
Raccamu. V. riccamu.
Raccapizzari. v. a. Metter insieme cosa per cosa e con diligenza: raccapezzare. || Intendere, capire: raccapezzare. P. pass. raccapizzatu: raccapezzato.
Raccapricciari. v. intr. Cagionar altrui commovimento di sangue con arricciamento di peli, per paura, orrore ecc.: raccapricciare. || intr. pron. Raccapricciarsi. P. pass. raccapricciatu: raccapricciato.
Raccapricciu. s. m. Il raccapricciare o raccapricciarsi: raccapriccio.
Raccapricciusu. add. Che cagiona raccapriccio.
Racchetta. s. f. Strumento di minugia a rete, col quale si giuoca alla palla: racchetta, lacchetta.
Racchiari. V. ’ngriddiri. || Sentirsi dei brividi: rabbrividire.
Ràcchiu. s. m. Tremito cagionato dal freddo: brìvido. || Eccessivo freddo: ghiado. || add. Detto ad uomo piccolo, basso: tangoccio, caramogio. V. rancugghiu.
Racchiùdiri. v. a. Serrar dentro, rinchiudere: racchiudere. P. pass. racchiusu: racchiuso.
Raccògghiri. V. arricogghiri.
Raccolta, Raccoltu. V. ricota.
Raccrapicciu. V. raccapricciu.
Raccugghimentu. s. m. Il raccogliere: raccoglimento. || Allontanamento dalle distrazioni: raccoglimento. || Atto del concentrar attentamente il pensiero in una cosa: raccoglimento.
Raccumannamentu. s. m. Il raccomandare: raccomandamento.
Raccumannari. v. a. Pregar alcuno che voglia aver a cuore e proteggere quello che gli si propone: raccomandare. || Attaccare, legare una cosa a checchessia: raccomandare. || Dar in accomandigia: raccomandare. || Affidare, commetter all’altrui cura: raccomandare. || rifl. a. Implorare l’altrui protezione: raccomandarsi. || raccumannari l’anima, far le ultime preci pel moribondo: raccomandar l’anima. || a bellu santu vi raccumannati, per dire che una cosa avrà effetto contrario, o essa è raccomandata a chi ha poca voglia, ovvero è contrario. P. pass. raccumannatu: raccomandato.
Raccumannata. s. f. L’azione del raccomandare: raccomandata (V. participiu).
Raccumannatedda. dim. di raccumannata.
Raccumannateddu. dim. di raccumannatu.
Raccumannatina. V. raccumannizzia.
Raccumannatissimu. add. sup. Raccomandatissimo.
Raccumannativu. add. Atto a raccomandare: raccomandativo.
Raccumannatizzia. V. raccumannizzia.
Raccumannatòriu. add. Di raccomandazione: raccomandatorio.
Raccumannaturi –tura –trici. verb. Chi o che raccomanda: raccomandatore –trice.
Raccumannazzioni. s. f. Il raccomandare: raccomandazione, raccomandagione. || littra di raccumannazzioni, lettera con cui si prega alcuno ad usar favore e protezione per chicchessia: lettera di raccomandazione.
Raccumannazziunedda. dim. di raccumannazzioni: raccomandazioncella.
Raccumannizza, Raccumannìzzia. s. f. Raccomandazione: raccomandìgia, raccomando. V. raccumannazzioni.
Raccumannizziedda. dim. di raccumannizzia.
Raccuntari. v. a. Narrare, ma è più semplice: raccontare. P. pass. raccuntatu: raccontato.
Raccuntaturi. verb. m. Che racconta: raccontatore.
Raccuntu. s. m. Raccontamento, la cosa che si racconta: racconto.
Rachìticu. add. Infermo o difettoso per rachitide: rachìtico.
Rachìtidi. s. f. Malattia per cui lo ossa perdendo la durezza prendono forma viziosa: rachìtide.
Raciatu. s. m. (Mal.). Fiochezza di voce: raucèdine.
Raciatusu. V. ràucu.
Racina. s. f. Frutto della vite, noto: uva. (Fr. raisin: uva). || – cadduni: uva duracina. || – di preula: uva pergolese. V. agli aggettivi relativi alle altre qualità. || – inniana, spezie di uva bianca, di acini piccoli, buona a mangiare. || aviriccilla a unu comu racina d’appenniri, esser adirato contro alcuno. || Prov. cogghi appena matura la racina, cu bonu tempu, asciutta d’acquazzina, cogli l’uva appe-