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SFA — 915 — SFA


Sfacinnatu. add. Che non vuol faccende, che non vuol pensieri: sfaccendato, scioperato. || Che non ha faccende: sfaccendato. || Ozioso. || Colui nella mandra che non serve alcuno specialmente, serve a qualunque portiere.

Sfacinnatuni. accr. di sfacinnatu: scioperone.

Sfacituri. verb. m. Che sfa: disfacitore. || Dissipatore.

Sfadagghiari, Sfadari. v. a. Torre i rami pendenti per terra dagli alberi, quasi sfaldare (da fadagghia V. nell’appendice).

Sfaddari. v. intr. Precipitare. || Venir meno: fallare, sfallare. || sfaddaricci li pedi, porre il piede in fallo. E anco: sdrucciolare.

Sfaddu. s. m. Ruina, precipizio. || iri sfaddu, aver malavventura (da fallo). || sfaddu, avv. in fallo, a vuoto.

Sfaguriri. V. sfavuriri.

Sfaiddamentu. s. m. Lo sfavillare: sfavillamento.

Sfaiddari. v. intr. Mandar faville: sfavillare. Si dice del fuoco, e per sim. d’altro. P. pass. sfaiddatu: sfavillato.

Sfaiddusu. add. Che manda faville: sfavillante.

Sfalliri. V. falliri: sfallire. || diciticci a la zita mi si spara, giacchì lu matrimoniu sfalliu, modo prov. per dire, tutto è finito.

Sfallu. V. fallu. || rinesciri sfallu: andar in fallo.

Sfalvintinu. V. giarnusu.

Sfalvitu. V. sflavidu.

Sfamari. v. a. Trar la fame: sfamare. || V. diffamari. P. pass. sfamatu: sfamato.

Sfamèlicu. V. famelicu (Minutilla).

Sfamiciatu. add. Dicesi di legno tagliato a’ canti: smussato. || Per celia, povero: stangato, spiantato.

Sfamuliari. v. a. Diseredare (Pasq.) quasi ex-familia ire.

Sfanfazzari. V. scafazzari. || Strapazzare, far ogni suo piacere di checchessia: farne alla palla.

Sfanfazzu. V. scanfazzu. Specialmente detto delle foglie di cavol fiore, che si buttan via (sac. Ant. Palazzolo). In Terrasini.

Sfangari. v. a. Torre il fango (Scob.).

Sfantasiari. v. intr. Saziare i capricci: sbizzarrirsi. || Farneticare. || Adoperar tutta la potenza della fantasia per creare, raggiunger un ideale, quasi logorarvi la fantasia a trovare: sghiribizzare.

Sfantisu. add. Malvestito, lacero: brendolone.

Sfaratu. add. Si dice di pietra non perfettamente cuba, ma che sia smussata da qualche canto: smusso (add.).

Sfardacampu. s. m. Chi millanta bravura: bravaccione. || Affannone, almanaccone: annaspone.

Sfardamentu. s. f. Lo stracciare: stracciamento.

Sfardari. v. a. Squarciare e dicesi propriamente di panno, fogli ecc.: stracciare, lacerare. || fig. Consumare: sciupare. || Spendere profusamente, dissipare: scialacquare. || pigghiari a sfardari, malmenare, maltrattare. || sfardarisi li cammisi, azzuffarsi (da sfaldare, dividere in falde). P. pass. sfardatu: stracciato, lacerato.

Sfardarìa. V. sfragu.

Sfardata. s. f. L’azione dello stracciare: stracciata, lacerata. || Rabbuffo: rimproccio, rincanata.

Sfardatedda. dim. Stracciatina (V. participiu).

Sfardatina. V. sfardamentu.

Sfardatizzu. add. Alquanto lacero.

Sfardatura. s. f. Lo stracciare e la parte stracciata: stracciatura.

Sfardaturi, Sfardidderi, Sfarditteri. V. sfrattidderi.

Sfàrditu, Sfardu. V. sfragu. || fari sfardu, consumare: sciupare, scialacquare. || parrari a sfardu: a sproposito.

Sfardunazzu. pegg. di sfarduni.

Sfarduneddu. dim. di sfarduni: strappettino.

Sfarduni. s. f. Lacerazione o rottura di panni: strappo, straccio. || Per sciupone.

Sfarduniari. v. a. Stracciare in brandelli: sbrandellare.

Sfari. v. a. Guastare: disfare, sfare. || Uccidere: disfare. || Logorare, detto di ciò che si adopera per cibo o per vivanda: consumare. || Si dice pure di vestiti o altro che s’adoperano usualmente: consumare. || Mandar in rovina e in conquasso: disfare. || Per macellare. || Sciupare. || Detto di vivande o cose al fuoco che per troppo calore perdon di esser sode e compatte: disfarsi. || Ridursi come in pappa: spappolarsi. || Detto di frutte, essere soverchiamente mature: ammezzire (z aspro); e se più: infradiciare. || fari sfari, rimetter una lite in mano altrui perchè decida: rimettersi. || pigghiari a sfari, fig. dileggiare, schernire altrui: sbeffare. || sfacennu pagannu, non pagare in una volta la roba presa per rivendere, ma a misura dello spaccio. || Prov. lu patri fa e lu figghiu sfa, è secondo l’ordine naturale.

Sfarinabbili. add. Che si può sfarinare: sfarinabile.

Sfarinamentu. s. m. Lo sfarinare o sfarinarsi: sfarinamento.

Sfarinari. v. a. Disfare in farina, ridurre in polvere: sfarinare. || rifl. a. Sfarinarsi. P. pass. sfarinatu: sfarinato.

Sfarinata. V. sfarinamentu.

Sfarinuseddu. dim. di sfarinusu.

Sfarinusu. add. Che sfarina: sfarinàcciolo.

Sfarnicari. V. sminuzzari (Lat. firnica).

Sfarvitu. V. sflavidu.

Sfarziari. V. sfrazziari.

Sfasciamentu. s. m. L’atto e l’effetto dello sfasciare: sfasciamento. || Guastamento. || Disfacimento, consumamento: struggimento, sfacimento. || Stanchezza proveniente da abbattimento o rilassamento di membra: lassezza. || Languore, sfinimento.

Sfasciari. v. a. Levar le fasce: sfasciare. || Togliere via cosa che circondi checchessia: sfasciare. || Guastare. || Disfare, rompere, distruggere || Straccare, affaticare, logorar le forze: fiaccare. || Sciorre i covoni, e distenderli nel’aja: inajare. || sfasciari unu a vastunati, zombarlo per bene. || putiri ’nfasciari e sfasciari ad unu, essere scaltro e avveduto, non lasciarsi raggirare. || rifl. a. Sfasciarsi. || Disfarsi, rompersi: sfasciarsi. || Indebolire: affievolire. || sfasciarisi la saluti: logorarsi la salute. || Indebolirsi le forze nell’operare: straccarsi.