Pagina:Antonio Mazzarosa Guida di Lucca.djvu/13

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a Odoacre nella signoria d’Italia. Fu dei Greci dipoi, tornò dei Goti; quindi passò di nuovo sotto il dominio greco nel 553, quando, non senza valida e lunga resistenza, si diede a Narsete a patti onorevolissimi. Le sorti di Lucca si avvicendarono a seconda di quelle dei diversi dominatori della Penisola, longobardi, franchi, italiani, alemanni, fino a che non prevalsero le repubbliche al regio potere. Dai Longobardi cominciò Lucca ad essere specialmente favorita, che n’ebbe il titolo ambito di flavia, il privilegio della zecca, e l’onore della residenza di un duca o marchese. I quali certamente in progresso di tempo estesero il governo loro su tutta la Toscana; di modo che Lucca ne fu per più secoli la capitale. Si rammentano tra i più celebrati dei nostri duchi per possanza o ricchezza, un Adalberto intorno al 900; un Ugo, morto nel 1001; Bonifacio il grande che comandò nella prima metà del secolo undecimo; e la tanto nota contessa Matilde sua figlia, lucchese forse di nascita ma certo d’origine, vissuta fino al 1115.

Dopo di essa i duchi della Toscana principiando a declinare in potenza, i Lucchesi ne profittarono col francarsi a poco a poco d’ogni soggezione, ad esempio d’altre città d’Italia. Il seme della libertà fu gittato nella nostra terra non più tardi del 1119, con la instituzione di cinque