Pagina:Antonio Mazzarosa Guida di Lucca.djvu/15

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prudenti, valse loro nel 1303 il singolar pregio di essere scelti dal Comune di Firenze come pacieri tra quei cittadini guasti dalle fazioni: ove, andati in buon numero, pienamente riuscirono a tranquillarli con sodisfazione universale. Lucca non avrebbe allora avuto che desiderare; temuta dai vicini per ventimila fanti e tremila cavalli sotto le sue bandiere; ricca per commercio; saggia nel governo; con un territorio che dalla Magra estendevasi fino a Pistoja e ai confini di Volterra: ma vennero anche qui le discordie intestine a turbare tanta felicità. Perciocchè il 1308 rivoltatasi la plebe contro i grandi, tutti gli privò delle magistrature, e molti ne sbandeggiò: i quali a Venezia riparando la fecero più splendida e ricca a danno della patria ingrata, per le grosse somme che là portarono, insieme coll’arte della seta, quasi unica fino allora di questo paese. Frutto amarissimo delle gare cittadine si fu la violenta occupazione di Lucca fatta nel 1314 da Uguccione della Faggiuola che ne divenne signore, com’era di Pisa, e la fe pendere alla parte ghibellina. Dopo quasi due anni cacciato Uguccione da Lucca per le tiranniche sue maniere, un lucchese di gran famiglia e ghibellino, per nome Castruccio degli Antelminelli, fu dal favore del popolo in quel frangente portato al supremo