Pagina:Arabella.djvu/436

Da Wikisource.

— 430 —

trava, quasi chiamata, l’immagine di lei. Come una così dolce figura potesse muoversi in mezzo a così grandi torture morali, non arrivava a capire; ma sentiva per istinto che la libertà e la salvazione dell’anima erano nelle mani di lei.

Non era più amore, il quale non deriva che da qualche idea che uno ha di sè; ed egli era nulla, peggio di nulla. Era la prosternazione di un uomo umiliato davanti a una divina e infinita misericordia.

— O mamma, o la mia povera mamma! — andava ripetendo, e non gli usciva altro di bocca.