Pagina:Archimede reintegrato.djvu/14

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scoprire la mistione dell’argento, ch’era in una mole d’oro di notabile grandezza, fu proporzionato il modo di valersi della misura dell’acqua, che traboccava dal vaso per l’immersione dell’oro, e dell’argento, come ogn’uno potrà da se medesimo sperimentarne il buon effetto (siccome io lo praticai) mettendo dentro un vaso pieno d’acqua, preparato come sopra, una mole di piombo di mezzo palmo cubo, ed un’altra di stagno puro d’uguale peso al piombo, e trovai poi, che l’acque, che traboccarono per l’immersione del piombo, e dello stagno separate aveano quasi la medesima ragione, che avevano le moli de’ metalli sudetti.

E’ vero, che in questa, ed in altre simili esperienze gli avvenimenti, che possono accadere, contribuiscono molto per alterarle dalla loro giusta operazione; non sono però questi talmente inevitabili, che dall’accortezza del giudizioso operante non si possano in qualche modo isfuggire; imperocchè veduta quell’acqua versata dal vaso per l’immersione del piombo, e dello stagno separati, non così speditamente arrivare a complire una massa uguale alli


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