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Documenti circa la politica di Leone X 189

giammai, a conseguirle diverse, vi sarebbe stata, da parte dell’astuto orditore, maggiore trascuranza e, insieme, maggiore stravoltura di mezzi! Avvenuta l’elezione, si potrebbe credere che Leone avesse cercato di conseguire que’ vantaggi dell’alleanza che non aveva saputo o potuto conseguire prima; ma anche qui la politica del papa non risponde, e per un anno ancora, in nulla a siffatta congettura. Egli entra, come non poteva fare a meno, apparentemente in buona relazione con Carlo1; ma dall’altra parte resiste ai consigli di Wolsey per una benevola neutralità verso il nuovo eletto, e si dà invece a tutt’uomo per riunirgli una coalizione contraria, e si collega più strettamente che mai con la Francia. Anche qui si potrebbe rinnovare l’arditissima supposizione, che egli facesse ciò per avere migliori patti da Carlo. Ma contro tale opinione, che non ha per sè alcun dato positivo, stanno le prove più chiare, che allora, più che mai, Leone credeva sinceramente che la salvezza sua e della Chiesa fosse strettamente legata alla fortuna della Francia. Ne è riprova non tanto il trattato del 22 ottobre con Francesco I (documento VI), quanto la istruzione del 21 settembre al vescovo di Pistoia, inviato nella Svizzera (documento V). In quella istruzione la natura ed il tenore de’ consigli è tale che, se non esprimessero il sentimento e la mente vera del papa, questi avrebbe con la più pazza aberrazione ingannato sè stesso, e cercato di creare con l’opera sua medesima più sagace i mezzi

  1. Colgo questa occasione per correggere due errori, nei quali, come già altri prima di me, sono incorso, attribuendo a Baldassarre Castiglione tanto la prima missione di Leone a Carlo dopo l'elezione e la relativa lettera, p. 237-9, quanto una seconda lettera da Colonia, dell’ottobre 1520, p. 367. Il professore Cian (Giornale storico della letteratura italiana, 1892, p. 421) ha dimostrato evidentemente l’errore di credere quelle due lettere fattura dell’autore del Cortegiano. Resta ancora del tutto ignoto chi fosse l’inviato da Leone a Carlo subito dopo l’elezione