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228 F. Nitti

sue cose proprie, perchè li pare quanto saranno maggiori et più reputati, più esser sicuro da chi volessi malignare. Et se facto questo principio voi indicassi da potere proporla in publico senza andare ad perdita, Nostro Signore se ne rimette al iudicio vostro, et in somma el fine vostro principale ha ad essere di riscaldarli et prepararli per tucte queste vie che vi parranno ad proposito a la devodone et servitio di Nostro Signore et del Christianissimo.

Col reverendissimo cardinale Sedunense farete largamente le cerimonie de lo amore che li porta Nostro Signore, de la fede che ha ne la prudentia sua et del capitale che Sua Santità fa di haverlo apresso, et in quel modo che non li facciate ombra, ma che più presto ne habbi bavere grado con Sua Beatitudine, li offerirete se vole venire a Roma che Nostro Signore ne harà grande piacere et che lo provedrà in modo che potrà venire et stare in corte secondo el grado suo honoratamente, subiungendo che Sua Beatitudine si servirà del consiglo et de la persona sua; et come da voi li andrete persuadendo tal venuta a Roma come cosa honorevole e profittevole per lui, et quando si disponessi, come doverrà fare, et volessi salvocondocto dal Cristianissimo o da Venitiani offeritelo ampio et libero, et quando in su questo facessi difficultà intendete per che via li parria da condursi et quello desiderrebbe et advisate.

Con monsignore di Soliers oratore del re Christianissimo apresso a Svizeri o con altri agenti di Sua Maestà, farete il medesimo offitio che di sopra ho decto con monsignore de Lautrec, visitando et conferendo amorevolmente con loro, ma procedendo con prudentia et intendendovi insieme in favorire et condurre le cose al desiderato fine; perchè conserverete più el credito del papa et nostro con quelli signori, et farete più fructo che se in tucto vi monstrassi franzese. Et perchè, come è noto a vostra signoria, la bona memoria de la excellentia del duca d’Urbino era compreso ne la lega di quelli Signori et in quella era nominato, a Nostro Signore pare che poi a Dio è piaciuto chiamare a se quella benedecta anima che per benefitto de le cose di presente et honore di Sua Santità voi pensiate di qualche modo per fare che quelli Signori faccino una declaratione o qualche altra cosa per la quale la persona mia sia surrogata in quel medesimo loco et grado con li medesimi privilegii che era el predetto duca, governandola in modo che non facci alteratione.