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76 M. Pelaez

menti; così quelle poche volte1 che registra tumulti e guerre cagionate dalle contese degli Orsini coi Colonna, non lascia intravedere in alcun modo per quale delle due famiglie tenesse, ma deplora i tristi effetti che ne conseguitavano e una volta2, dopo aver notato che «era molta guerra tra casa Colonna e casa Ursina», aggiunge: «e lassao gran tribulazione in Roma perchè lo papa era morto (Sisto IV) e non c’era papa».

Similmente mentre loda Martino V,

... lo quale visse in nello papato quattordici anni e tenne uno quieto e tranquillo stato, che se annava con Tauro in mano attorno a Roma a doiciento millia de notte e de die sicuro, e fece uno granni bene alla città di Roma ... 3

di Eugenio IV, che nel ritornare a Roma dalla sua fuga a Firenze, trovandosi a cinque miglia dalla città «fece più a che adoppiare le gabelle», nota che i Romani «avarianolli fatto assai più honore che nolli fecero»4, e di Calisto III dice

. . . che lassavose governare ad un suo nepote che sse chiamava messer Borgio, lo quale fu cattivomo senza nulla nulla iustitia nè rascione, e tutto questo tempo che regnao, mai non fu veduto lo più tristo governo de robarce dentro dalla terra e fore, et ogni die faceano mecidia e questioni 5.


  1. V. Memoriale, nn. VIII, LXXXVII.
  2. V. Memoriale, n. LXXXVII.
  3. V. Memoriale, n. IIII.
  4. V. Memoriale, n. XXXX.
  5. V. Memoriale, n. LXV. Anche di Sisto IV giudica poco favorevolmente: «fu un cattio pontefice, in tutto lo suo tempo che visse, .xiii. anni, sempre ce mantenne in guerra e carestia e senza nulla iustitia». Il Müntz, Les arts à la cour des papes. III, 8 e 9, seguito dal Pastor, II, 540, nota 5, fondandosi su questo passo giudica Paolo dello Mastro cronista partigiano; dopo quel che s’è detto non mi pare che si possa accettare questo giudizio. Del resto lo stesso Müntz concede che Sisto IV non fu molto scrupoloso nella scelta dei mezzi per compire i suoi disegni.