Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta. |
annunzio necrologio | 203 |
del Nuovo Continente a’ di nostri, pubblicò alcune traduzioni, e non pochi libri elementari pe’ fanciulli e pei giovani. Più tardi, la Geografia fisica e la Geografia politica dell’Italia, la Geografia commerciale, e un compendio della geografia della Corsica, in francese, dimostrarono che operosità e che dottrina fosse quella del Marmocchi. Il quale fino agli ultimi giorni della vita durò costante negli studii, anzi da essi gli fu consunta la vita; e quando lo colse la morte stava attendendo a compire il Dizionario di Geografia universale, ch’era già molto innanzi colla stampa; e seguitava l’altra sua opera sull’India, che sarà ora condotta a fine dall’egregio prof. Giovanni Flechia1.
Tanto fervore di studii e lauta moltiplicità di lavori non impedirono al Marmocchi di dare una parte de’ suoi pensieri alla patria, la quale egli amò sempre. Patì carcere e confino nel 1831, e dopo il 1849 dovè andar esule fuor di Toscana. Noi non possiamo arrogarci l’ufficio di giudicare le sue passioni politiche. Ma ad ogni modo vogliamo ricordare che Genova lo ospitò, e che adesso alle ceneri dell’illustre italiano essa ha conceduto onorato sepolcro nel suo Camposanto di Staglieno. Di lui scrisse con affetto Francesco Manfredini alcuni Cenni Biografici.
A. B.
- ↑ Torino, presso Sebastiano Franco e F., editori.