Pagina:Archivio storico italiano, serie 3, volume 12 (1870).djvu/319

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fra venezia e ravenna 25

alla evirazione siccome a cosa usitaia tuttoché illecita; a porvi riparo la legge ricorre al più antico e più irrazionale principio, a quello del taglione.

E questo mi conduce a far menzione di quel concilio di settanta vescovi che papa Giovanni VIII convocò in Ravenna il 1.° agosto dell’anno 877, per por fine alle contese col doge Orso Participazio, dopo che questi avea male accolto Dello, legato papale, mandato a comporle. Aveano queste incominciato quando Pietro Marturio, patriarca di Grado erasi rifiutato di consacrare a vescovo di Torcello Domenico Caloprini, abate già del monastero d’Aitino, appunto perchè erasi mutilato. Manifesto era il divieto dei sacri canoni, ma il doge persisteva nel volere convalidata quella elezione. Il papa, tentato ogni mezzo per persuaderlo, convocò il Concilio a Ravenna, dove i vescovi veneziani non giunsero se non quando era stato chiuso in fretta, e fra il timore delle vittorie dei Saraceni nelle parti meridionali d’Italia. Il pontefice corse ad affrettare la venuta ed i soccorsi di Carlo il Calvo, il Patriarca Marturio n’andò a Treviso, dove dopo un lungo negoziare col doge, stabilì che Domenico abitasse Torcello e godesse delle rendite del vescovado, ma non venisse consacrato che dopo la morte di esso patriarca. E così fu fatto. Al doge toccò poi la gloria di scacciare i Saracini da Grado e di pacificare in Venezia le cittadine discordie.

VIII. Difficile è lo affermare chi avesse la signoria di Ravenna in questi tempi, e fino a quanto e dove si estendesse la signoria dell’imperatore e del papa. Vediamo nell’anno 881 l’arcivescovo Romano, travagliato dalla tracotanza d’alcuni nobili, ricorre all’imperadore il quale vi manda certo Conte Alberigo forse come paciere: e il papa finallora di tutto inconsapevole s’accende d’ira contro l’arcivescovo che è poi scomunicato.

[Contese sul possesso di Comacchio.] L’incertezza del dominio traspare specialmente nella cessione di Comacchio che era soggetto a Ravenna: Lo-