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Pagina:Archivio storico italiano, serie 3, volume 12 (1870).djvu/341

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i porti della maremma senese 47

vece fino dall’ottobre del 1411 i Senesi concedevano in enfiteusi ad Agnolo Morosini, come tra poco diremo, il Monte Argentaro, compreso Port’Ercole: il che chiarisce anche meglio l’errore nel quale cadde il diligente compilatore di quel Dizionario. Il lodo di papa Niccolò, dal Repetti citato, pone in chiaro questo, che, morti i figli ed i nipoti del conte Aldobrandino Orsini, i monaci della Badia di S. Anastasio pretendevano dal Comune di Siena la restituzione di quelle terre, da essi allogate agli Orsini, ed il pagamento dei frutti per tutto il tempo che i Senesi le avevano indebitamente occupate.

Alle ragioni, dei monaci rispondeva Niccolò Severini, oratore senese in corte del papa, che quelle terre spettavano di pien diritto al Comune di Siena, nella cui proprietà erano legittimamente venute in conseguenza della guerra fatta contro gli Orsini1, che ad ogni ora turbavano il pacifico e tranquillo stato dei Senesi. Se non che volendo le due parli definire questa controversia, furono d’accordo che l’abate del monastero concedesse in enfiteusi perpetua quelle terre al Comune di Siena, assolvendolo dal pagamento dei censi arretrati; e che il Comune si obbligasse a pagare ogni anno quindici fiorini d’oro, come censo dovuto alla Badia2. 11 pontefice Pio II ratificò questi patti, e la lunga controversia ebbe fine. Furono dunque Port’Ercole ed il Monte Argentaro conquistati in guerra dai Senesi, forse al tempo della venuta in Toscana (1409) dell’esercito di Ladislao re di Napoli.


  1. Il Severini nelle sue risposte non li rammenta per verità, ma dice che questa guerra fu fatta contra tirannos, turbantes pacificum et tranquillum statum dicte Comunitatis. Con queste parole si alludeva di certo agli Orsini.
  2. Instrumenta et Iura Comunis, n. 169. In quest’atto di transazione si rammentano come luoghi ceduti al Comune Porto Fenilia, Port’Ercole, il Monte Giglio, l’Isola di Giannutri, il Monte Argentaro, Orbetello, Marsiliana, Alticosto, Capalbio, Mont’Aguto, Scerpenna, Stacchilagio, l’Abbazia della Selva, il territorio rii Colignolo, il Monte di Cerasciolo e il Lago di Buriano.