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196 società ligure di storia patria

con altre, l’erroneità della tradizione che vuole il detto Palazzo sia quello stesso onde il Comune avea nel 1374 gratificato Pietro da Campofregoso per la conquista di Cipri. Osservava che mentre il palazzo Fregoso sorgeva nel borgo di san Tommaso (cosicchè trovasi sempre denominato palatium sancti Thomae), quello del D'Oria sorgeva invece nel borgo di Fassolo; località vicine bensì, ma divise da un torrente non meno che dalle mura compite il 1347. Inoltre il palazzo di san Tommaso, dal Comune suddetto nel 1369 riparato e ricostrutto, era già passato dai Fregosi nel cardinale Giuliano della Rovere, che lo possedeva nel 1494; e più tardi, secondo ogni probabilità, in Antonio D’Oria. 11 quale fattolo tosto a sua volta splendidamente riedificare, vendealo poscia alla Repubblica (1539), che ne ordinava l’atterramento per la costruzione de’ nuovi baluardi.

Proseguendo la sua relazione, il socio Merli avvertiva come i giardini, la miglior parte dei terrazzi, le fontane, i loggiati a mare, il molo, la grotta nella villa superiore fossero edificati, non solamente parecchi anni dopo la morte di Andrea, ma anche dappoi che furono passati di vita il maggior numero di quegli artefici ai quali vengono generalmente attribuiti; e presentava un elenco d’artisti onde nell’Archivio D’Oria avea trovata notizia, e che vennero impiegati sì nei lavori dell’accennato palazzo e sì in altre opere diverse.

Concluse quindi nel volgere di luglio le tornate delle sezioni con opportune allocuzioni de’ Presidi rispettivi; il segretario sottoscritto riferiva nell’adunanza generale del 7 agosto circa i lavori della Società lungo l’anno accademico1, accennava alle relazioni della medesima coi più riputati Istituti, al numero sempre crescente de’ socii, e ricordava quelli la cui vita nel corso dell’anno stesso erasi venuta estinguendo2.

Genova, 28 agosto 1870.

L. T. Belgrano.          








  1. Le pubblicazioni degli Atti della Società fatte in tale anno sono: il fascicolo 3.° del volume VI, contenente l’esposizione storica e i documenti del Codice Diplomatico delle colonie tauro-liguri pel triennio 1457-39; il fascicolo 4.° del volume IX, nel quale si contengono le Notizie della tipografia ligure sino a tutto il secolo XVI, raccolte dal socio Nicolò Giuliani, e corredate di XXII tavole esprimenti i monogrammi e le imprese di più stampatori, nonchè altre opere d’antica silografia.
  2. Di uno fra essi però, cioè il senatore Antonio Caveri ch’ebbe un anno la presidenza della Società, avea già tessuto l’elogio il vice-presidente comm. prof. Giuseppe Morro nella tornata generale del 3 aprile. E di tale elogio la Società stessa decretava la stampa.