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222 sul riordinamento degli archivi

Deputazioni che hanno da raccomandarsi sovente a que’ mercuri viali che sono gli archivisti.

Eccellenza, la Commissione pensa di aver detto tutto; sa di averlo detto liberalmente, lealmente. Per rispondere a tutti i quesiti, rimette a V. E. il prospetto delle tasse richiesto col quesito undecime; e perchè nulla manchi al suo debito, e le somme ragioni fin qui esposte siano come messe in atto, presenta a V. E. lo schema di un regolamento generale. Ogni soprintendenza poi vi porrà dentro ciò che può esserle di speciale, e di tutto chiederà approvazione al Ministero. Un regolamento uniforme sarà un gran passo per l’ordinamento degli archivi d’Italia; e la Commissione lo propone, e lo chiede, Eccellenza. In nome poi di chi presiede agli archivi napoletani vi domanda, che (qualunque sia la risoluzione sulla dipendenza) il grande archivio di Napoli, e gli archivi di Stato nelle Provincie siano sottoposti ad un medesimo Ministero; e che in quegli archivi provinciali sia tolta l’odiosa distinzione delle tre classi, la quale serve a rendere più misera la condizione di molti ufficiali, mentre giustizia vorrebbe che uno stesso servizio fosse retribuito in tutti ad un modo.

Compiendo nel più breve tempo i suoi studi la Commissione ha mostrato che gli animi erano molto concordi. Fu dolente che per mal ferma salute, fossero impediti di prender parte alle sue conferenze due valorosi colleghi, il commendatore Bonaini, ed il cav. Ronchini, a cui il decreto ministeriale aveva pure affidato l’incarico di segretario; ma almeno ha il conforto di poter dire a V. E. che un uomo tanto autorevole come il Bonaini fa adesione ai principii svolti e asseriti in questo rapporto, pur dichiarando di mantenere la opinione che più volte ha espressa al Governo ed al pubblico, che la suprema ingerenza degli archivi spetti al Ministero della Istruzione.

Li 13 aprile 1870.


Firmati: Cibrario, PresidenteM. Castelli — Pallieri F. Trincheka — T. Gar — L. Osio — G. Canestrini — C. Guasti, Relatore.