Pagina:Archivio storico italiano, serie 3, volume 12 (1870).djvu/631

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annunzi bibliografici 337
Della Tavola di Nostra Donna nel tabernacolo di Or San Michele e del suo vero autore, Memoria di Gaetano Milanesi. In 8.°, di pag. 16. (Estratto dalla Nuova Antologia, Settembre 1870).


Con gravi argomenti appoggiati a prove di molto valore, il nostro Gaetano Milanesi dimostra che la tavola della Madonna nel celebre tabernacolo d’Or San Michele non ad altri si può attribuire che a Bernardo Daddi, che tra i pittori fiorentini può, dopo Giotto, stimarsi il più insigne del secolo XIV. Di qui prende occasione a dare notizie peregrine sulla vita e sull’opere dell’artista, al quale egli, d’accordo col signor Luigi Passerini, ha creduto doversi attribuire il merito degli affreschi della cappella nel Palazzo del Potestà, dov’è il ritratto di Dante. E con quell’acume di critica che gli è proprio, col senso squisito nelle cose dell’arte, e colle cognizioni acquistate nel frugare le carte degli archivi, toccando altri punti di stona a cui il suo argomento lo richiamava, esamina e rigetta la opinione tradizionale e oramai quasi popolare che la loggia di Or San Michele fosse cominciata da Arnolfo e continuata e compiuta da Taddeo Gaddi.

G.


Dei Del Tasso intagliatori fiorentini. Memoria di G. Milanesi; (Estratta dal Giornale Il Buonarroti, Serie II, Vol. V, Agosto 1870). - Roma, tip. delle Scienze matematiche e fisiche, 1870.


Quell’amorosa pazienza colla quale Gaetano Milanesi s’adopera a rettificare molti punti nella Storia dell’arte italiana per restituire a chi spetta la gloria di molte opere che formano il patrimonio artistico lasciato dai nostri maggiori, e per correggere tanti giudizi invalsi o per poca diligenza o per difetto di critica, lo conduce pure a ricercare i nomi, la vita e le opere di parecchi artisti che rimangono ignorati, mentre avevan diritto ad essere nell’ammirazione di chi tiene in pregio le manifestazioni del genio. Frutto di tali ricerche sono le scritture che di quando in quando egli da in luce; le quali saranno di grande aiuto per quelli che vorranno scrivere una compiuta stona delle nostre arti belle. Fra queste, dobbiamo ricordare come delle più recenti quella in cui ha raccolto peregrine notizie d’una famiglia d’intagliatori fiorentini, di quelle famiglie in cui l’arte fu ereditaria. Cosi dei Del Tasso sappiamo ora con precisione quello che fecero e quello che valsero; dico con precisione, perchè i fatti hanno l’appoggio di documenti. Per oltre due