Pagina:Archivio storico italiano, serie 3, volume 12 (1870).djvu/9

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al cardinale giovanni salviati 5

di Roma, si era già da più di sei masi licenziato dal papa, dopo avere previste e ragionate, insieme col Cardinale Niccolò Ridolfi, suo amicissimo, le gravi miserie che doveano accadere1. Ora qual maraviglia, che il Salviati informandolo dell’avvenuto in Roma durante il memorabile sacco, gli facesse aperta ad un tempo la mente dell’Imperatore, trasmettendogli copia della lettera allora allora ricevuta? E certo che l’esemplare, da cui io l’ho tratta, è del tempo: tanto è vero, che Giovangiorgio vi scrisse a tergo di suo pugno: Copia literarum Cesaris ad cardinalem Salviatum. Si conserva con un’altra lettera di Carlo al Bannisio, concernente alcuni affari privati di Vicentini, nell’archivio del conte Giorgio Trissino dal Vello d’Oro; alla cui cavalleresca cortesia io debbo la facoltà di frugare in quelle carte e di trar copia, come di questo, così di tutti i documenti, che mi sembrassero di qualche giovamento alla storia letteraria o politica.


B. Morsolin.          




  1. Lettera inedita del Ridolfi, ms. nell’Archivio Trissino, in data 17 giugno 1527.