Pagina:Archivio storico italiano, serie 3, volume 13 (1871).djvu/221

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dei genovesi 217

l’aula Ducale voltava la sedia del trono, a significazione del cominciato interregno1.

Venendo per ultimo a dire dei Dogi morti in dignità, noteremo che la serie cronologica ne registra soli cinque fra’ perpetui, otto e non più tra’ biennali2. Ma indizio certo della singolare mitezza d’animo de’ Genovesi sarà sempre il considerare, che se nello accanimento e nelle lotte delle fazioni ben molti si videro balzati di seggio, due solamente perirono di veleno e di ferro, e questi eziandio per istigazione o volontà di stranieri. Difatti Pier Malocello, che nel convito di Sturla propinò la morte a Simone Boccanegra (1368), si ritiene che fosse emissario del Re di Cipro; e Paolo da Novi lasciò la testa sul palco (1507) per le feroci vendette di Luigi XII.

Agostino Giustiniani ricorda che ai Dogi soleano rendersi quegli onori medesimi onde veniano fatti segno i gran maestri degli Ordini militari. Giorgio Stella rammenta i solenni funerali che popolo e clero celebrarono a Giovanni di Murta (1350), e notato come fosse orrevolmente sepolto, e pianto da tutti, soggiunge: Merito riempe; nam in quamplurium fama jugi prudentiae et zelo Patrlae totus deditus bonitati et rectitudini sic adhaesit, ut propria linqueret pro Republica. Pauperes profecto, ut justus rector, de tanta dominii plenitudine seos haeredes reliquit3.


  1. Cerim., I. 64; III, 173.
  2. Giovanni di Murta (1380), Simone Boccanegra (1363), Leonardo Montaldo (1384), Giano Fregoso (1448), Paolo da Novi (1507); Paolo Battista Calvi-Giudice (1561), Simone Spinola (1669), Silvestro Invroa (1607), Gio. Agostino De-Marini (1642), Gio. Bernardo Frugone (1661), Francesco Maria Sauli 1699), G. B. Negrone;1771), G. B. Cambiaso 17"2i. Quest’ultimo, benchè lasciasse raccomandato a non poche egregie opere il suo nome, fu sepolto ciò nondimeno nella tomba comune della sua gente in San Siro, senza avervi neppure l’onore di una speciale iscrizione; perchè, osserva l’Acinelli (Compendio, III. 74) ben conosceano i di lui parenti come gli epitaffii fossero divenuti già troppo usuali in Genova c dove, a guisa dell’erba parietaria, piene ne sono le mura». Che direbbe mai dunque il buon prete, se gli fosse dato levar la testa oggidì dal suo oscuro sepolcro?
  3. Stella, Annal. Genuen., apud Muratori, XVII, 1090.