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DI UN ECCELLENTE MINIATORE FINORA IGNOTO


EVANGELISTA DELLA CROCE, MILANESE




Uno dei più splendidi monumenti dell’arte italiana è la Certosa di Pavia. Ma di essa, visitata, lodata, ammirata da tutti non abbiamo una storia, una illustrazione anche mediocremente esatta. Le Guide o descrizioni di essa che corrono per le mani di tutti non sono che ammassi di errori e di bugie tolte ad una cronacaccia del seicento, raffazzonata da parecchi e quindi da un Malaspina, da un Pirovano al principio del secolo attuale, e più tardi da un Fabj. Pure nei pubblici archivii di Milano e di Pavia sta un tale corredo di documenti su cui potrebbe formarsi una bella e veridica storia di quella insigne Certosa, emendando le tante favole che spacciatisi tuttodì in tale argomento. Allorquando nel 1843 i monaci certosini ritornavano ad abitare l’antico loro nido, il conte Gabriele Verri, ora defunto, eccitava chi scrive queste brevi linee a dar opera ad una esatta illustrazione della Certosa, ma presto vennero i tempi delle politiche agitazioni e il penpo dileguò. Restano nientemeno presso di noi molti documenti e notizie raccolte con lunga e penosa cura a tale uopo: essi ci possono ammaestrare convenientemente delle memorabili vicende di quell’illustre edificio e dei