Pagina:Archivio storico italiano, serie 3, volume 13 (1871).djvu/553

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annunzi bibliografici 547

mente per molte note che gli servono ad adunare intorno l’argomento suo una folla di minute notizie sulle terre, le castella, le acque, i personaggi, le chiese che stanno nella plaga felice ove sorge Romano. Però ogni studioso delle storie di que’ luoghi terrà prezioso e caro il libro del Muoni.

G. Rosa.



Diario Storico-Biografico Italiano, di Giuseppe Riccardi. Milano, Brigola, 1870, vol. 2.


I costumi, i concetti, la civiltà non fanno radicali mutamenti repentini, ma seguono lente trasformazioni. Il cristianesimo lungamente preparato non trasformò d’un tratto la società gentile, ma per innestarsi si vestì alla greca, alla romana, ed accettò molti riti prischi, mutò solo di nome numi e culti. Il romano Gregorio nel sesto secolo s’accontentò che si cacciassero i diavoli dai templi, dai sacelli, dai sacrari gentili con acqua benedetta, indi si usassero per le funzioni cristiane. Le commemorazioni de’ santi ad ogni giorno, la distribuzione de’ fasti della Chiesa nel calendario, era continuazione con altre appellazioni de’ Fasti pagani cantati da Ovidio, ed i calendari cristiani rispondono in gran parte ai calendari dei gentili. L’opposizione attuale del papato alle libertà politiche italiane fomenta reazione contro tutto che è ecclesiastico, e già matura il concetto di preparare una terza mutazione di calendario, per sostituire Santi umanitarii ai Santi cristiani, le cui leggende anche dopo gli espurghi fattine dai Maurini non rispondono più ai concetti predominanti nelle persone colte.

Mentre a Brescia nel passato anno il Novelli compilava e pubblicava un almanacco storico, nel quale ad ogni giorno dell’anno si registrava ed esplicava un fatto memorabile italiano, in modo simile alle Effemeridi della Perseveranza, ecco che il prof. di storia nel Liceo di Lodi, Giuseppe Riccardi, senza sapere del lavoro del Novelli, e con intendimenti più larghi compila e pubblica in Milano un Diario Storico-Biografico, che non può dirsi compendio storico popolare, ma prontuario per conoscere più distesamente alcuni fatti storici degni di attenzione. Per mesi e per giorni distribuisce fatti italiani rimarchevoli come lettura e commemorazione quotidiana.

L’autore s’accorse come agli indotti questo modo di narrazione potesse ingenerare inciampo, come vi mancasse un filo di guida nel laberinto, e riparò al difetto mediante breve introduzione storica dalla caduta dell’impero romano alla occupazione di Roma pel regno d’Italia, e con due indici: l’uno cronologico dalla elezione di S. Ambrogio a vescovo di Milano nel 374 al 1870, l’altro di 116