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82 delle antiche relazioni

Anconitani perfino l’uscita dal porto, e d’allora in poi si fecero custodi del golfo d’Ancona.

[Federigo a Rarenna nell’anno 1177.] VI. L’arcivescovo Cristiano condusse i Ravennati ad imprese minori propugnando in vari luoghi la parte imperiale, poscia, insieme agli arcivescovi di Magdeburgo e di Worms, fu mandato da Federigo in Anagni, dove si convenne che l’imperatore, lasciato lo scisma, riconoscerebbe come legittimo pontefice Alessandro III, il quale sarebbe venuto nelle parti settentrionali d’Italia per farsi mediatore nella futura pace con la Lega.

Ed ottenuto un salvacondotto, papa Alessandro partiva da Anagui e si faceva precedere a Ravenna da sei cardinali che presentanosi a Federigo che ivi o lì presso dimorava, come è provato da un documento certissimo, ciò è dalla conferma ne’ suoi beni che l’imperatore fece all’abate del monastero di S. Lorenzo in Cesarea l’11 di maggio 1177:

Datum apud Ravennam 5.a id. Maji Feliciter Amen1.

Ma il papa non andò a Ravenna dove prima pareva indirizzato, e presa la via di mare, fino dal dì 24 marzo, giunto a S. Niccolò di Lido dai vescovi e dal clero con le croci alzate fu onorevolissimamente ricevuto, ed entrato nella barca ducale, sedendogli il doge alla destra, il patriarca alla sinistra, fra le liete grida di tutto il popolo scendeva in Venezia alla piazza di S. Marco.

[Tradizioni favolose.] Così i migliori documenti raccontano, e così la critica storica rimane appagata, rifiutate tradizioni antichissime, le quali, confondendo a quanto sembra, la fuga del papa da Roma a Benevento nel 1167 col suo arrivo in Venezia che seguì dieci anni dopo, narrano che Il santo papa, timoroso della crudeltà di lui (ciò è di Federigo), prese il vestimento del suo cuoco, e così travisato a Ve-

  1. Fant., Mon. Rav., Tom. II. N - 78. Ex Tabulano Portuensi.