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del nome « napoleone » 101

può fortunatamente essere sottoposta a riprova, ed esser spogliata di ciò ch’egli vi mescola d’inesatto e non vero. Ed anche di nostro possiamo aggiunger del nuovo.

Il Dorio ci fa dunque sfilar dinanzi una schiera di ben otto Napoleoni, l’ultimo dei quali vissuto nella seconda metà del secolo XIV e al principio del XV1. Fra loro basterà che noi si considerino i tre più antichi, rifacendoci dal meno remoto.

Questi ci si dice morto nel 12532; e così dev’esser realmente. Nella sua gioventù aveva servito Ottone IV nell’impresa di Puglia3, ricevendone in compenso l’anno 1211 confermazioni di feudi4. Egli è poi di coloro che si pretendono aver assistito al bandimento del gran perdono di Assisi5. Fido a Federico II, nemico alla Chiesa, dovette più d’una volta essere spogliato delle sue castella, che Gregorio IX fece distruggere nel 1235 dagli abitanti di Bevagna, loro concedendo i territorii: concessione rinnovata poi da Innocenzo IV nel 12496.


  1. P. 121-122.
  2. Dorio, p. 109.
  3. Nel 1210, non nel 1208, come il Dorio dice (p. 108).
  4. Uno dei diplomi, dal quale si ricava la notizia della parte presa da Napoleone alle spedizioni meridionali dell’imperatore, era stato pubblicato dal Ceccarelli nella sua Historia di Casa Monaldesca (Ascoli, 1580, p. 13), riferendolo erroneamente alla famiglia orvietana di cui egli narrava i fasti, veri ed immaginari; e di li lo riproduce, sebbene non compiutamente, il Dorio, a p. 85. Esso ci è ridato dal Ficker (Urk., n, 252), dietro una copia appartenente all’Archivio di Todi. E il Ficker ci offre anche un altro documento cui qui dal Dorio si allude; quello cioè col quale si conferma a Napoleone il dominio del castello «S. Marie de Laurenlio» (n. 254). S’intende che di questi due diplomi si può trovar notizia anche nei Regesta Imperli, ed. cit., p. 132 (n. 450 e 454).
  5. Si veda a p. 8. L’affermazione che s’ha in proposito nel Dorio, p. 109, ha esatto riscontro nel testo pubblicato dal Wadding, dove il nostro figura nella classe dei «Domini» come «Neapoleus de Fulgineo».
  6. Anche qui, per ciò che spetta a Innocenzo, il Dorio asserisce, e noi possiam vedere l’asserzione sua comprovata dai Regesti di questo pontefice nella pubblicazione del Berger, II, 81. La bolla a cui il Dorio intende riportarsi è quella di cui si dà conto sotto il n. 4534; e le fanno corona altri documenti collegati con essa: segnatamente il n. 4533, dove anche il nome di Napoleone apparisce del pari. Solo, Innocenzo non allude punto a una concessione anteriore di Gregorio, e parla come se i castelli fossero stati distrutti da lui. Ma qui di sicuro, o si tratta di un modo di esprimersi impreciso - tutt’altro che inesplicabile e insolito - oppure i castelli dopo la distruzione del 1235 arano stati restaurati, e furono rovinati di nuovo. Spogliazioni antecedenti anche a quella del tempo di Gregorio porta bene a