Pagina:Archivio storico italiano, serie 5, volume 7 (1891).djvu/364

Da Wikisource.
344 il libro di antonio billi

(Masaccio e Masolino.)

(82) Fin qui (salvo le tre ultime parole) il nostro testo deriva pressochè letteralmente dal proemio di Cristoforo Landino, donde lo tolse l’autore del Libro d’Antonio. Il Vasari insieme cogli altri dati attinti dal Libro testè nominato, accettò anche quello sulla morte dell’artista, senza badare alla confusione cronologica che produce, mettendo poi la morte del maestro nell’anno 1443.

(83) È questo l’affresco rappresentante la consacrazione della chiesa e descritto particolarmente dal Vasari, che al tempo del Baldinucci era già andato a male. Si ritiene che alcuni frammenti scoperti recentemente siano avanzi dell’opera in questione.

(84) Il san Pietro qui rammentato non era di Masaccio, ma bensì di Masolino. Il primo invece nel luogo indicato aveva dipinto un S. Paolo, e questo ce lo dicono lo Strozziano, il Gaddiano, e il Vasari. Anche l’Albertini registra tutte e due le figure attribuendo il S. Paolo a Masaccio e il S. Pietro a Masolino. È dunque evidente che il Petrei ha sbagliato il nome dell’Apostolo. Copiando egli poi la notizia su Masolino che segue, si ricordò di aver testè assegnato un S. Piero a Masaccio, e perciò omesse dal suo originale la notizia che lo disse opera di Masolino. Che poi quest’ultima infatti si trovasse nel Libro d’Antonio, ce lo attestano i passi relativi nello Strozziano e nell’Anon. Gaddiano. Le due figure furono atterrate nel 1675, quando si fabbricò la Capp. Corsini (Vedi Vasari, II, pag. 264, nota 4 e 295, nota 2).

(85) Addita alla figura dell’ignudo nella storia del battesimo, a destra di chi guarda.

(86) Anche il Vasari ha preso dal Libro d’Antonio questo racconto (l. c. pag. 300).

(87) È l’affresco che a’ nostri giorni dal suo posto originale venne trasportato sulla parete di dentro della facciata a destra entrando per la porta principale. Che cosa mai l’autore del Libro d’Antonio abbia voluto accennare colla “morte a piedi della trinità,„ non sapremmo indovinare.

(88) Il testo è storpiato dal copista: invece di “ressattar„ (che vuol dire forse rassettar) lo Strozziano e il Gaddiano scrivono: “rinettare;„ - invece di “et panni che non ci sono li meglio rinetti„ si legge da loro: “et massime i panni etc.„ - In quanto alla collaborazione di Masolino alle porte del Battistero, manca ogni prova de’ documenti. La cagione dell’errore in cui è caduto qui l’autore del Libro d’Antonio, ce la spiega il recentissimo annotatore del Vasari (t. II, p. 264, nota 1).

(89) Anche qui pare che siamo dirimpetto a uno sbaglio dell’autore del Libro d’Antonio, perchè non si sa niente di pitture eseguite a Pisa da Masolino, mentre il Vasari ne annovera parecchie esistenti