Pagina:Archivio storico italiano, serie 5, volume 7 (1891).djvu/381

Da Wikisource.

il libro di antonio billi 361

|fo. 78v] XV. Masolino. Costui dipinse insieme con Masaccio, de’ Bancacci (sic) nel Carmine di Firenze. Stette con Lorenzo di Bartoluccio Ghiberti a rinettare le porte di bronzo di San Giovanni et massime e panni, che non vi sono e meglio rinetti che i suoi.

Fece nel Carmine nel pilastro della Cappella de’ Serragli uno s.o Piero9) et dipinse in Pisa in più luoghi.


XVI. Frate Lorenzo, frate negli Agnoli di Firenze. Costui dipinse in detto luogo la tavola dell’altare maggiore in detta chiesa con grande ornamento lavorata et molte altre cose in detta chiesa.

Et in S.a Trinità la cappella delli Ardinghelli, dove sono le immagine di Dante et del Petrarca.

La cappella de’ Bartolini in detta chiesa dove è lo Sponsalitio di Nostra Donna.


|fo. 79r] XVII. Frate Giovanni detto da Fiesole. Angelico et vezzoso et devoto et ornato; molto dipinse con grandissima facilità et in Firenze et a Roma et altrove. Et infra l’altre cose il capitolo di San Marco et la tavola dell’altare maggiore et più figure per la detta casa. Et nella sagrestia di S.a Trinita la tavola, dove è disposto Christo di croce; una tavola in San Gallo dove è dipinto il paradiso.10) Una tavola nel Tempio dove è Giesù morto et intorno uno coro delle Marie. Nell’ornamento dove stanno gli arienti alla Nunziata de’ Servi, figure picole. Negli Agnoli, cioè nel munistero, uno inferno et paradiso. In Roma una cappella a papa Eugenio. In S.a Maria Novella in Firenze tra le tre porte del tramezo quando era giovanetto, più tabernaculi in detta chiesa, dove tengono le reliquie.

La tavola della cappella del palagio de Medici, attorno della quale dipinse in fresco Benozo; dipinse in S.o Domenico di Fiesole nella quale habitava più tavole.


XVIII. Lippo fiorentino. Costui fu gentile maestro per quanto pativano e tempi suoi. Dipinse in più luoghi et infra gli altri in S.o Antonio et alla porta a Faenza allo spedale certi poveri et nel chiostro l’historia di S.o Antonio et la visione quando vidde molti lacci nel mondo: apresso de quali erano disegnati gli huomini con diversi apetiti, secondo che da quelli erano tirati.

|fo. 79v] Fece una figura di musaico con la testa invetriata, la quale è al presente nella odienza della Parte Guelfa.

Et in San Giovanni una historia di musaico di S.o Francesco a capo alla porta del mezo, a canto al Battesimo.


XIX. Spinello padre di Forzore horafo. Fu costui perchè più tempo habitò in Arezo era reputato Aretino et i suoi, usciti di Firenze per le parti, s’erono ridotti a Arezo.11)

Costui dipinse la sagrestia di San Miniato a Monte.