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362 il libro di antonio billi


XX. Andreino da Castagno, allevato da piccolo fanciullo in Firenze. Alcuni dicono fu levato da guardare le bestie et trovato da uno nostro cittadino disegnava in su le lastre, lo condusse a Firenze. Costui fu grande disegnatore et di gran rilievo, amatore delle difficultà dell’arte, vivo et pronto molto et assai facile nel fare.12) Dipinse in più luoghi, come fu una faccia in S.o Gilio di Firenze, che è la seconda dietro all’altare dipinse Alesso Baldovinetti et maestro Domenico da Vinegia, il quale fu morto da detto Andreino con una maza ferrata in su la testa, per invidia: per il che non potè finire detta facciata: et alla morte sua confessò detto homicidio.

Nel chiostro delle ossa di detta chiesa uno s.o Andrea sopra uno uscio.

|fo. 80] Nel chiostro grande di S.a ✠ dipinse Christo alla colonna con più figure intorno. Nella detta chiesa alla cappella de’ Cavalcanti uno s.o Girolamo et uno s.o Francesco.

Nella chiesa della Nunziata di Firenze, nella cappella di messer Orlando de’ Medici 3 figure, tra le quali è la moglie di detto Andrea. Et in un altra cappella di detta chiesa uno s.o Girolamo. Et in un altra uno s.o Giuliano con l’historia sua.

In S.a Maria del Fiore la figura di Niccolò da Tolentino a cavallo, stato capitano de’ Fiorentini.

Nel munistero degli Agnoli, nel primo chiostro riscontro alla porta del martello, uno crucifisso con altre figure.

Nel refettorio di S.a Maria Nuova, uno cenacolo di Christo con gli Apostoli, molto bello.

Sopra alla porta della chiesa di S.o Giuliano di Firenze, uno crocifisso con s.o Giuliano con Maria, bellissimo.

Nella Loggia della casa de’ Carducci hoggi de’ Pandolfini molti huomini famosi.

Alla Scarperia nel palagio del Vicario sopra la porta una Carità ignuda: cosa per escellenza.

Dipinse nella faccia del palagio del podestà di Firenze più huomini cittadini stati confinati per lo Stato, a uso di impiccati, per diligione. Il perchè acquistò il cognome dello Andreino degli impiccati.


|fo. 80v] XXI. Pagolo Uccello fiorentino. Costui fu buono componitore et vario, gran maestro di animali et di paesi. Artificioso negli scorci, perchè intese bene la prospettiva.

Fece nel primo chiostro di S.a Maria Novella una storia quando Dio plasmò Adamo ed Eva et come furono cacciati del paradiso delle delizie. Et un’altra storia del Diluvio, dove sono cose molto belle.

In S.a Maria del Fiore, la figura di messer Giovanni Aguto ingenuo (sic: «strenuo») capitano de’ Fiorentini, a cavallo, di verde terra.