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IL P. VINCENZO MARCHESE




Della vita di Vincenzo Marchese poco è da dire, perchè passò tutta semplice e quieta tra gli studi prediletti, nel raccoglimento del chiostro. Nacque a Genova il 24 aprile del 1808 da Teresa Malagamba e Luigi Marchese, commerciante onesto ed agiato, e, a’ suoi giorni, commediografo di qualche nome1. Studiò prima nel Seminario di Siena, poi nel Ginnasio di Genova, dove ebbe maestro, tra gli altri, Giambattista Spotorno; e insieme cogli studi letterarii, attese anche a quelli del disegno nell’Accademia di Belle Arti. Resosi domenicano a diciotto anni, studiò e insegnò in vari conventi del suo Ordine, a Roma, a Viterbo, a Città di Castello, dal 1826 al 1841; nel qual anno trasferitosi a Firenze in San Marco, si diede tutto alle ricerche storiche e artistiche e venne presto in fama per dotti lavori. Solo episodio della sua vita degno d’esser ricordato, è che fu costretto, dopo molti anni, a lasciar Firenze, dove era onorato da tutti i buoni e dove aveva pubblicato o preparato il più e il meglio dei suoi scritti. Quella sua celletta in San Marco era frequentata dal fiore dei letterati e degli artisti, che ammiravano l’umile Domenicano per l’erudizione e l’ingegno, e lo amavano per le elette doti dell’anima candidissima. Ne è testimonio, per ricordare uno dei più illustri, Pasquale Villari, il quale ne ebbe aiuti e conforti pe’ suoi studi Savonaroliani; e perciò pubblicando poi il lavoro che gli diede meritamente

  1. Della vita e degli scritti di Luigi Marchese (1775-1834) scrisse con affetto, ma senza che l’affetto facesse velo al giudizio imparziale, il P. Vincenzo (Scritti vari, 2.» ediz. v. II, pp. 3-33) e ne raccolse le opere drammatiche in due volumi, pubblicati a Prato (Guasti) nel 1863. Tanto la biografia quanto la raccolta sono assai importanti come contributo alla storia del teatro italiano nei primi trent’anni del nostro secolo. Dell’ingegno di Luigi Marchese giudicarono con lode anche Alberto Nola e Augusto Ben.