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422 rassegna bibliografica

«bolo. La quale villa e il castello, che vi fu, era sua et del suo padre; e quando Francesco predetto morì, il nostro Comune ne prese la tenuta, come dell’altre terre. Ora il conte Malatesta da Dovadola sotto suoi colori ci vorrebbe occupare la detta villa; la qual cosa non siamo disposti a sofferire. E, per levare scandalo e guerra, si degni farcene la detta concessione e che voglia mostrarci che egli ci ami come noi tegniamo di certo...».

Negli stessi archivi o altrove avrebbe poi potuto facilmente trovare qualche statuto, qualche provvisione o capitolo che si riferisse a quelle terre; e trarne tante notizie quante bastavano a darci un concetto della vita e della civiltà di quei terrazzani e dei loro vicini, un’idea della legislazione rurale di quelle provincie italiane; e allo studioso di storia sarebbe stata cosa forse più gradita questa che non la descrizione del panorama della Romagna.

In ogni modo, questi studi di storia e illustrazione locale sono sempre utili e graditi; e il pubblico vedrà volentieri altri saggi del sig. Mini.


    Firenze. E. Casanova.





Evaristo Giannini. Giuseppina Buonaparte a Lucca nel 1736, narrazione d’un contemporaneo, con documenti e note, edita per le nozze di Raffaello Orsetti Mansi con Maria Antonietta Bernardini patrizi lucchesi. - Lucca, Giusti, 1890. - In 8.°, di pp. 50.

L’ab. Giuseppe Chelini di Lucca, giorno per giorno, prese a narrare le vicende della nativa città, dal 17G2 al 1823; e la sua cronaca, che intitolò modestamente Zibaldone, si compone di nove grossi volumi in foglio e di uno in quarto, di fittissimo carattere, che si conservano manoscritti nella domestica libreria del conte Giacomo Sardini. Assai sciatta nella forma, e non sempre spassionata, questa cronaca, oltre essere una miniera inesauribile di notizie, ha il pregio di contenere, «intercalati nel testo, o in filze a parte, una collezione innumerevole di stampati originali, cioè leggi, decreti, proclami, avvisi, opuscoli politici e d’occasione, ec, come, con molte probabilità, non ve n’è altra simile sulle cose di Lucca». Il sig. cav. Evaristo Giannini ha tratto da essa il capitolo che riguarda «La Generalessa Buonaparte a Lucca», e l’ha poi accompagnato con dieci documenti inediti, trascritti dal R. Archivio di Stato, e da esso largamente illustrati.

È noto che la. Giuseppina nell’estate del 1796 andò in Lombardia a raggiungere il marito, il quale «in uno di quei momenti