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Polemiche 127

Ignorante — Niente, niente. Che cosa è dunque secondo Voi questa volontà libera?

Filosofo — Essa è «l’atto esecutivo, ossia la traduzione di una disposizione organica centrale in un movimento periferico».

Ignorante — Periferico! Che parola da filosofo! Ho inteso spiegare dal professore di matematica agli alunni dell’Asilo la parola periferia. Dunque periferico vorrà significare circolare, e movimento periferico sarà come la trottola, giuochetto gradito ai fanciulli. Dunque la volontà libera è una trottola, che gira, o una qualunque ruota, che si avvolge sul suo perno. Scoperta degna della filosofia positiva. E la legge?

Filosofo — L’idealità regolatrice, si deve dire: e questa è «la rappresentazione mentale regolatrice, ossia l’effetto delle cose esterne sui sensi».

Ignorante — Questa è un poco più chiara. Io veggo p. e. il vostro orologio; l’effetto della sua impressione sui miei sensi si è che mi piace, lo bramo, e cerco di averlo: l’idealità regolatrice mi dice: prendilo, e me ne suggerisce anche il modo. E così io opero in perfetta conformità coll’idealità regolatrice. Mi pare che con questa morale i più morali abbiano ad essere i ladri, e che in questo processo c’entri già anche l’affetto movente.

Filosofo — Certamente, perchè questo non è che «la relazione fra la volontà libera e l’idealità regolatrice, per cui un movimento si converte nell’altro, come nel telegrafo elettrico l’atto di scrivere in una stazione, pel filo, diventa alla stazione opposta l’atto di essere scritto».

Ignorante — Quindi l’atto di vedere l’orologio nel ladro si converte nell’atto che fa la mano di prenderlo; e così è spiegata la moralità delle azioni. Ma a questi conti bisognerà chiamare morale anche l’atto del gatto, che ruba l’arrosto al cuoco.

Filosofo — Sentite, e non ve ne scandalizzate, come faranno certi altri ignoranti che si credono sapienti. «La manifestazione morale non è un fenomeno che apparisca