Pagina:Ardigo - Scritti vari.djvu/290

Da Wikisource.
284 Scritti vari

    Non t’avessi vista mai,
O regina del mio core;
Non saria, che in pianti e lai
12Mi struggessi a tutte l’ore.
    L’amor tuo mai non richiesi,
E in cor chiusi il mio desiro;
Solo viver cheto intesi
16Dove han l’aure il tuo respiro.
    Ma fier tuo sdegnoso detto
Mi scacciò da te lontano.
Fuor di senno, sì rejetto,
20A sanarmi tutto è vano.
    E trascino l’egro fianco
Ad errar di terra in terra,
Finchè lungi il capo stanco
24Freddo posi un dì sotterra.



Warte, warte, wilder Schiffsmann...


    Là m’aspetta, o marinaro;
Sarò teco al porto anch’io:
Da due cari mi separo;
4Dal mio suol, dall’idol mio.
    Sangue piangon gli occhi intanto,
Come sangue stilla il core:
E col sangue del mio pianto
8Scrivo a lei del mio dolore.
    «Oh mia cara! Non dir mai
Ch’hai ribrezzo d’esso sangue,
Tu per cui mi dissanguai,
12Sì che il cor sfinito langue.
    «Ben t’è noto il triste caso
Del serpente, e di quel pomo,
Onde il mondo ha il male invaso,
16Da poi ch’Eva il porse all’uomo.