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Polemiche 43

fatto sorto naturalmente e provvidenzialmente per la superiorità morale di Roma cristiana sulle popolazioni semibarbare del medioevo, possono essere state fatte valere per grandi scopi morali, e averli, come è fuori di dubbio, anche raggiunti? Vuol dire questo, che sia da lodarsi il principio della persecuzione degli eretici, nella quale non si può negare che abbia, se anche meno degli altri, avuto parte Innocenzo III? No certamente. La teoria che considera lo stato una dipendenza della chiesa è assurda, è in contraddizione coi principii naturali, su cui si fondano i diritti e i doveri dell’uomo come cittadino: la persecuzione degli eretici è una iniquità da aborrirsi. E ciò precisamente secondo lo spirito dell’insegnamento cristiano. Ma questo spirito, che c’è stato sempre nel fondo della coscienza di chi lo professava, che sempre ha dato segno di esserci, anche nello stesso Innocenzo III, che in ciò pure molto ai contemporanei va innanzi, non ha potuto, vincendo il troppo radicato pregiudizio pagano, il troppo prepotente istinto di popolazioni ancor barbare, che lo tenevano soffocato, affermarsi distintamente nella coscienza dei popoli dal cristianesimo inciviliti, se non assai tardi. Lo stesso si verifica di molti altri principî della civiltà. Chiusi come in un germe nelle dottrine religiose di Cristo e della Chiesa, occorse un lungo lavoro di riflessioni, di prove, di applicazioni, perchè si spiegassero e si stabilissero nella intelligenza e nelle abitudini di tutti. Prima che questo lavoro si fosse compiuto, (e si compì tardi per tutti, anche pei non cattolici) è stoltezza condannare gli uomini, perchè mostrarono di non averne avuto una piena, una perfetta notizia e persuasione. Così, p. e., in un altro ordine di cose, adesso tutti comprendono quanto sia ridicolo il principio fisico che la natura abbia orrore al vuoto: tuttavia a ragione si stimerebbe pazzo chi dicesse, che Galileo in fisica era un ignorante, perchè parlava sul serio di questo orrore della natura pel vuoto. Ma torniamo alla confessione.