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I.1BKO PRIMO

CXXVI

A MESSER GIAN N ANTONIO SERENA

Lo esorta ad abbandonare le cattive compagnie e i suoi perversi costumi, e a darsi tutto all’amore della sua giovane moglie, Angela, della quale esalta la bellezza e la bontá. La ricchezza, sfacciata audacia dei mali, è causa di quel bisbiglio che altri vi fa contro: la fama anzi è cagion di quello errore, nel quale cascano coloro, che, superbi de le proprie facultá, ciò che fanno e ciò che dicono tengono ben fare e ben dire. È possibile che voi non vogliate conoscere almeno una particella di voi stesso, dando materia a l’invidia di procedervi contra con la calunnia e con la maledicenza? Riguardate un poco al pericolo de l’onore e al danno de l’anima. Ecco Iddio, che ha statuito il matrimonio, accioché la spezie umana moltiplichi e perché l’uno sia successor de l’altro, onde la generazione, riconoscendo il beneficio del vivere da la sua bontá, riempia di spirti le sedi del paradiso. E la natura ha infuso il desiderio del coito nei sessi differenti, perché, essendoci statuiti brevi termini a la vita, potiamo rinovarci nei figliuoli; e per cotal cagione il congiungimento del maschio e de la femina è stato trovato d’essa natura, la cui providenza ha, per successione, conservata se stessa infino al nostro tempo. Ma quale ingiuria può esser maggiore e che seco ne porti piu fiera crudeltá, che tórre a sé e a la moglie sua il titolo di padre e di madre, essendo nomi degni di tanta venerazione, che tutti gli onori si dánno a lor due? Bella cosa è il seguitare le bontá de la vita, onorando con la sua modestia la vertú vicina a Dio, osservando i decreti naturali, copulandosi nei tempi debiti, diventando genitori d’una nobile stirpe, confermandoci in quegli ordini che la prudenza di chi prima ci creò ne diede, acciò la conscienza del fare altrimenti non ci vituperassi col peccato proprio. E perciò rivolgetevi a l’amore de la compagnia vostra, a la qual risplende la grazia