Pagina:Aretino, Pietro – Il primo libro delle lettere, 1913 – BEIC 1733141.djvu/299

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composta di tutte le bellezze de l’architettura, servendo per loggia, ne la quale spasseggiaranno i personaggi di cotanta nobiltade. Dove lascio io i fondamenti, in cui debbon fermarsi i superbi tetti Comari? dove la Vigna? dove la Nostra Donna de l’arsenale? dove quella mirabile Madre di Cristo, che porge la corona al protettore di questa unica patria? L’istoria del quale fate vedere di bronzo, con mirabile contesto di figure, nel pergolo de la sua abitazione; onde meritate i premi e gli onori dativi da le magnificenze del serenissimo animo dei suoi riguardanti divoti. Or consenta Iddio che i di nostri sien molti, acioché voi duriate piú a servirgli e io piú continui a lodargli.

Di Venezia, il 21 di novembre 1537.

CCXL

A MADONNA PAOLA

(1) Per qual ragione abbia ritolto a Gianambrogio degli Eusebi il danaro che gli aveva dato per farsi una cappa. La prega di non sequestrare presso di lei il Sansovino. Essendo Ambrogio poeta e garzone, so che si può credere che egli n’abbia un ramo; e perciò v’ha ciurmata talmente, che vi siate mossa a darmi centomilia torti circa il ritórgli i danari, ch’io gli squinternai lá per la cappa. E, per dirvi, il govcrnator di Milano, non riguardando a l’insopportabili spese de la guerra che arde, mangia, rovina, vitupara, ruba e sforza diavoli e santi, m’avea a punto mandato la somma de la pension cesarea, quando io dico: — Togli questi e fattene la tal cosa; — ed egli, chiuso il pugno, con un ghignetto, gli ripone. Intanto io me ne vado dal mio signor duca d’Urbino; e, mentre salgo le sue scale, sento il venerabile giovane, che dice a un certo squassapcnnacchi in abito d’un mezzo milite: — I nostri son passati e hanno malmenati gli spagnuoli. — Onde io me gli rivoltai, con dire: — Poiché tu sei de la fazzion del re, non (1) M l : u A madonna Marieta Empiila». P. Aretino, Ltltere ■ 1. 19