Pagina:Aretino, Pietro – Il secondo libro delle lettere, Vol. I, 1916 – BEIC 1734070.djvu/207

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rimescolate che Ella avrá le compassioni di questa con la severitá di quella, può gastigarlo con il flagello de la riprensione. In ogni modo, il carcere, dove egli stassi, ha cancellato la maggior parte del suo diabolico umore. Oltre ciò, la emenda del peccare ha quel privilegio ne la pietá di Cristo, che ne la bontade vostra vorrei aver io. Che se ciò fosse, il perdono, da cui la perversitá del predetto doverebbe escludersi, gli saria in luogo de la penitenzia. E bascio la mano a la reverendissima Vostra Signoria.

Di casa, il 16 di genaio 1540.

CDLXXXV

A DON LOPE DI SORIA

Le cure piú che paterne da lui prestate alla Pierina Ricci durante quattordici mesi di una fierissima malattia gli hanno fatto conquistare le buone grazie di tutte le donne. È lieto che la sua modestia sia stata ben conosciuta dal marchese del Vasto e da Massimiliano Stampa, e che Pomponio Vecellio abbia ottenuto, per opera del primo, il canonicato desiderato. La frequente caritá vostra inverso la continua servitú mia è di modo grande, signore, che, quando per mese ne pensasse pure una parte, io stesso mi direi presuntuoso. Veramente che non ho altra fatica in prevalermi di voi che aprir la bocca e chiedere. Ma sará mai ch’io me vi dimostri grato con gli effetti de le opere, qual ve ne sono con le intenzioni de l’animo? Per Dio che uno dei buon zeli, che mi arda il desiderio, è quello che mi move ad imaginare come io possa laudarvi secondo il merito. Ed, essendo cosi, non è da dubitare che i negozi, che impone amore a le nobilitá de la mia facile natura, mi vi levino de la memoria, le cui vigilanze sempre affígono in voi le avertenze dei ricordi. O uomo fra i degni degno, sappiate che, se bene egli, nel farmi bere or de la sua manna e or del suo veleno, toglie tuttavia me proprio da me medesimo, nei casi del vostro nome non si impaccia punto ; peroché il tórmelo de la mente è piú tosto poter de la morte che suo. Ma