Pagina:Aretino, Pietro – Il secondo libro delle lettere, Vol. I, 1916 – BEIC 1734070.djvu/46

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vostra militar disciplina trapassi da le presenti persone nei posteri. Che, ciò seguendo, gli essecutori de la guerra diventeran circunspetti come gli amministratori de la pace.

Di Vinezia, il 17 di giugno 1538.

CCCLXI

A MESSER ANDREA GRIMANI

Lodi di lui e del fratello Vincenzo. Quando sará, o magnifico padrono, che Iddio mi presti tanto di grazia, ch’io possa essere a voi ne la gratitudine quale séte a me nei benefici? Certo, se ciò mi aviene, vi mostrarò il cor mio in aperto, non altrimenti che mi abbiate mostrato l’animo vostro in palese. Intanto giuro di non aver mai conosciuto gentiluomo dedito a compiacere a chi lo richiede, nel modo eh’ io veggo esser voi, unico suggetto di affabilitá, di piacevolezza, di cortesia, di caritade, di mansuetudine e di discrezione. E però i vostri andari son tutti dolci, tutti lieti, tutti chiari, tutti graziosi, tutti cari e tutti laudabili. Ma, perché una persona amorevole è composta di fervenzia di amore, conviene che sempre siate innamorato. E di qui procede l’amorevolezza, con cui amorevolmente compiaccete altrui di ciò che vi si dimanda. Onde potete congratularvene con voi stesso; conciosiaché chi giova ad altri si gratifica Dio, e chi è grato a Dio prospera ne la felicitá, come prosperate voi, che pareggiate qualunche si sia di nobiltá e di ricchezza. Né so quale origine di casato non esultasse ne le sue proprie venture, vedendosi folgorare d’intorno a le degnitá del cognome lo splendore che esce da le soprane virtú del clarissimo messer Vicenzo, illustre fratei vostro, di San Marco integerrimo procuratore e signor mio sempre osservando. Veramente che egli è degno di esser nato in questa republica grave e somma e a questi tempi sinistri e turbulenti, imperoché gli insulti dei casi e la temeritá de la