Pagina:Aretino, Pietro – Il secondo libro delle lettere, Vol. II, 1916 – BEIC 1734657.djvu/212

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rifulgenzia del sole. Si che siatemi tale ne le sanitá quale mi foste ne la inferniitade, se volete che il mio godermi di si fatti ragionamenti abbia il suo compimento. In colai mezzo salutatemi il signore Ercole Treúlzi, caso che si trovi costi in Padova.

Di Vinezia, il 12 di luglio 1542.

DCCXXXVIII

A MESSER FRANCESCO ROTA AVOCATO

Si reputa ben fortunato di tenere a battesimo il figliuoletto del Rota. Ca consolazione, ch’io ho sentito ne l’udire come vi è nato un figliuolo, si è radoppiata nel farmi voi intendere che volete ch’io vi ridoventi compare. Segno chiaro de lo amore smisurato che mi portate; onde non vi pare che il vostro animo si rimanga contento finché non lo riempite de la mia benivolcnzia per quanto ce ne cape. D’il che ringrazio le tenere carnalitá de la vostra natura e, ringraziandole, mi godo di avere per via del battesimo contratta una amicizia confermata da la religione di cosi alto sacramento. Orio verrò, tosto che sia l’ora, a l’atto, che, poco doppo la nativitá nostra, ci ascrive ne la legge, ne l’ordine c ne la grazia di Cristo.

Di Vinezia, il 13 di luglio 1542.

DCCXXXIX

AL CAVALIER ROTA

Congratulazioni pel grado di colonnello conferitogli dal re Francesco. Il piacere da me preso ne lo udire con quale abondanza di favore e con che larghezza di gra/.ia il re vi ha dato il titol di colonnello è suto grande, compare e figliuol mio, come la