Pagina:Arienti, Giovanni Sabadino degli – Le porretane, 1914 – BEIC 1736495.djvu/120

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possibile per sua parte, gli donò el virtuoso annello. Il quale Eugenia graziosamente prendendo e mirandolo assai, deliberò non essere da Filoconio vincta de cortesia; e cusi respose al messagiere, avendo prima il suo nome inteso: — Lesbio, questo c presente da figliuol de grande re, come è Filoconio, ché cusi negar non si puote, e per questo m’è molto caro e, come cosa preziosa, sempre per suo amore da me será salvato; di che infinite grazie per mia parte li refirerai, cum ciò sia che al signore re mio patre ed a me se convenia presentare lui, essendo externo « e peregrino. Ma voglio, avanti de qui se parta, porti seco in mia memoria de le cose de Inghilterra. — E, decto questo, aperto uno degno e rico forziero e traetene una palla fabricata cum subiili e maravigliosi lavori d’oro e d’argento, che a modo de bossola se apriva, in una parte della quale era uno chiarissimo spechio e ne l’altra una graticola con multi artificiosi trafori, facto cum tanto magisterio, che cernere bene non se poteva che cosa fosse, ma respirava solemnissimo odore, dixe: — Lesbio, pre.senta questo picelo dono da mia parte al tuo signore, e dilli che, ogni giorno che lui vederá el suo bel viso in questo spechio, diventerá la sua vista piú subtíle e chiara che prima, e che non la potrá per alcuno accidente perdere né smarire. E poi, se questa altra parte odorará, fia il suo ingegno acuto, presto, vivido ed cxcelso. E queste virtú in questa palla cum grande arte e sapienzia fórno, giá son molli anni, infuse. Ma s’el presente non è generoso, come rechede la grandeza del suo animo e l’alta sua condizione, el se dignerá, per quella benignitá immensa che dimostra nel suo degno aspecto, acceptarlo volunlieri, come desidera lui ch’io prenda il suo. Che Idio feliciti il suo viaggio! — Lesbio prese el dono e, facto la debita reverenzia, se parti e tornò a Filoconio, el quale rum amoroso desiderio l’aspectava; ed expostoli cum diligenzia la graziosa risposta de Eugenia e presentandoli el nobile dono, fu repieno de tanto gaudio, letizia e beatitudine quanto politi pensare, prendendo summa speranza sequire de’ suoi amorosi pensieri el dolce eflfecto. E cossi dimorando quivi, cum recevere vari onori dal re e da’ suoi baroni, quasi ogni giorno andava a visitare dama Eugenia, cum la quale