Pagina:Arienti, Giovanni Sabadino degli – Le porretane, 1914 – BEIC 1736495.djvu/169

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Il principe adunque, factose secrctamente pignere, in uno bello «cudo, in campo de finissimo azuro una mano che salava uno capo d’aglio in uno saliero e, disopra il scudo, uno sole che solenizava tutto il campo azuro, e per cimiero una bellissima damisella, in luoco de la virtute, che se chiudeva il naso e stringeva la boca, dimostrando essere forte offesa da lo odore de l’aglio, il festivo giorno poi del divo cavaliero san Georgio, precipua solennitá de Ferrara, a la presenzia de’ suoi cortesani fece solemnemente portare questo scudo, in uno bel drappo bianco involto, e dixe: — Gentilomini nostri cari, el ne pare potere dire questo ecum lieta fronte affirmare, d’essere sempre stati benigni e grati verso chi ne ama. Per questo l’è stato opportuno, essendo nui rechesti dal nostro Bondeno camariero, eh’è quivi presente, a’ di passati el volessemo decorare de l’arma nostra, avendoli nui prima {ler iuste casone denegato la dignitá militare, come cosa che a rari se convenga, quella in altra insegna permutarli, come ora in questo scudo vederete. E, peroché è costume di principi, quando vogliono dare ad altri alcuna onoranza, com’è laudevole, il fazzano cerimoniosamente e cum publica gloria e festa, però ne è parso in questo giorno solemne e festivo li donamo questo scudo per piú sua celebritá e onore. — E cum queste parole, scoprendolo, in mano al camariero benignamente el pose, le trombe tuttavia per letizia e le piffare nobilmente sonando. Il cavaliero, ingenochiato a terra, cum debite grazie, preso il scudo e baciatolo, e vedendo non esser la dimandata arma, admirativamente dixe: — Ahi, signore! ma vui me avete in luoco de l’aquila, regina degli altri ucelli, donato un capo d’aglio! — Respose el benigno e prudentissimo principie: — Abbi pazienzia, Bondeno, perché, corno averai digestito questo aglio, aversi da me ciò che desideri. — — Oimé ! — dixe il camariero, quasi lagrimando — signore, che è questo me dite? Io starò tanto l’aglio a digestire quanto a mangiarlo. — Ben — respose il principe, — questo a tuo piacere sia. — E cum queste parole, volgendoli le spalle, el lassò quivi caduto de la sua grazia; dove, da li cortesani sopra questo scudo facto vari iudici, desputazione e parlamenti, parve che