Pagina:Arienti, Giovanni Sabadino degli – Le porretane, 1914 – BEIC 1736495.djvu/18

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e maxime le occidentali), questo mercatante, per evitare el pesiilenzioso pericolo, se ne andò ad Ululano, oppido felsineo, lontano, come sapete voi nostri citadini, da Bologna octo miglia, luoco molto ameno e grazioso per la viriditate di vaghi e fructiferi colli, de lauri, bussi, olivi, fichi, mori e ogne altro fructo che l’Italia quasi produca referti, e de chiari fonti, de nitidi fiumi e de stagni piú che altro nostro paese ornato c pieno. Il che intendendo misser Aghinolfo, ed essindo negli anni de la sua pubertá e novo milite de Amore, strecto dalle sue fiamme, deliberò, fugendo anche lui la fera pestilenzia, sequitarc l’amata donna. E cum questo pensiero solo, cum un suo secreto compagno andò a trovare li ad Ulgiano uno nostro citadino, nominato misser Ludovico di Bruni, scolaro nobile e doctissimo, che ivi s’era anche lui per il pestifero accidente transferito ad una bella abitazione avea sopra una possessione, posseduta ora dal nostro Refrigerio qui presente; col quale nel Studio avea contraete stretta amicizia e benivolenzia, quale parturi poi questo effecto, che, quando de Bologna se parti epso missere Aghinolfo per tornare a casa in Franzia, menò seco questo misser Ludovico, il quale, essendo divenuto oratore, poeta e doctore illustre e celebre, il fece fare primo secretario del re di Franzia, la cui Maiestá, in merito de la sua fede e amore avea portato al nepote, il munificò molto e donnòli onoratamente sei gigli d’oro, che portasse in sua civil arma ovcro insigna, nelle tre liste rosse fra le zalle, come ancora per regale privilegio (quantunque vetusto sia) vedere se puote. Or, essendo venuto ad Ulgiano e ivi stando el regale giovene inamorato, come è decto, se ingegnava ogni ora cum acti e guardi mostrar l’amorosa fiamma del suo cuore a la donna. E questo, tanto e per si fatto modo sollicitò, che, come accade per simili tempi per la dimoranza de la villa, di lei e del marito divenne familiare in tanto che domesticamente andava seco a disenare ed a cena; e in questa domestichezza tanto crebbe, che un giorno commodamente, non essendoli il marito, rasonando cum la donna, li discoperse dextramente il suo amore, in questo modo dicendo: — Dama mia cara, non me posso contenere, —