Pagina:Arienti, Giovanni Sabadino degli – Le porretane, 1914 – BEIC 1736495.djvu/19

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traendo tuttavia uno focoso sospiro — non ve scopra l’amorosa passione del mio core, nel quale ve porto per mia dolcezza affigurata viva. Io sono certo che da molto ve siete acorta, come donna prudente, che le vostre bellezze e costumi, sopra ogni altri degni oltra modo me sono piaciuti e singularmente piaceno, come quello che tutto ardo del vostro alto amore e che mai non prendo piacere né conforto, se non quando ve miro, ve contemplo e de voi penso e parlo. Per queste parte ve dico che, se non fusse la paura ch’io porto ne l’animo, temendo ch’el celato amor ve porto non se scopra, non che agli uomini, ma a le insensibile pietre, per mental dolceza parlare di voi sacio me vederci giamai, come quello che tutti i mei pensieri termino in voi. Unde, poi che Amore ha facto la mia gioventú fidele sugelta a la vostra bellezza e nobiltá, ve pricgo cordialmente ve piacia avermi per caro amante e servo, dignandove essere, com’è costume de generosa donna, al mio disio pietosa, dimostrandome qualche effecto, col quale possa cognoscere che al mio amore non siate ingrata, cioè che secretainente, come sapreti fare, possiamo senza téma d’alcuno rasonare e prendere piacere insieme. — E, questo decto, chinati gli occhi a terra e tracto un caldo sospiro, se tacque. Le quale parole revolgendose per el core e per la mente piú volte la donna, e pensando el piacere e il pericolo che da questo amore uscire poteva, ché era posto in giovenile pecto, e la bellezza e l’alta condizione del giovene e le sue dolce ed efficace parole, alfine deliberò (che intravenisse quello che ne volesse) esser al suo amore benigna e pietosa. E per questo a lui in questa forma rispose: — Misser Aghinolfo, se io dicesse non ve avesse di me cognosciuto infiamato, certo io mentirei, advegna che di voi me sia meravigliata assai, vedendo un giovene tanto bello, tanto virtuoso e costumato e de regia nazione disceso, come séti, esserse posto ad amare si caldamente una donna di piú etate, di meno virtú, condizione e bellezze di voi assai; e, quando ben li fusseno quelle bellezze e virtú e tutte quelle parte che voi dicete, dovete existimare che a mi sopra ogni altra cosa sono accepte e care, non tanto per mia gloria, quanto per l’onore mio e del mio marito,.