Pagina:Arienti, Giovanni Sabadino degli – Le porretane, 1914 – BEIC 1736495.djvu/192

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biasimo séti degno veramente, avendo nel fin de la vostra novella concluso che ogni omo sia da le donne ingannato; ché credere non se debbe se non da quelle che, mediante la ligereza del suo ingegno, postergato il divino timore e l’onore del mondo, confondeno se stesse, li cari mariti, la patria e li parenti. E che ciò sia vero, a corroborazione del mio parlare e de quello ha decto la umanitate de madonna Antonia, che debitamente ve ha morduto, io intendo narrare uno illustre effecto, che forsi il símile, benché lungo, non audisti mai, de una prestantissima giovene, degna de perpetua laude. — E in questo modo modestamente a dire incominciò.