Pagina:Arienti, Giovanni Sabadino degli – Le porretane, 1914 – BEIC 1736495.djvu/271

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NOVELLA XLIV

Certi scolari furano capuni; poi, trovati da la famiglia del podestá loro, se defendono dicendo portare uno morto a sepellire. E poi uno di loro in luoco de asino è bastonato. Magnifico conte e voi generose persone, furono certi nostri scolari bolognesi, che, avendo uno suo rectore de nazione spagnolo, nominato misser Catullo, molto piú avaro che a la sua condizione non conveniva, posto che a casa de altri fusse splendido e liberalissimo, non lo potevano onorare tanto a casa loro cum lauti convivi e affabile acoglienzie, né farli tanta compagnia per la terra, adciò piú degno monstrasse che una sola volta in casa sua cum lui mangiare potessono, perché sempre impedito e pieno de ponderose e grave cure se mostrava. Il che portando loro molestamente, deliberarono, essendo venuto il carnesale, darse chiara vita e buon tempo a sue spese, furandoli una caponara de grassi capuni avea in casa, che stava presso San Zorzo in Pogiale, ne la casa al presente del generoso cavallerò misser Egano Lambertino. E cusi una nocte intrati quetamente in casa sua, cum aiuto de uno suo famiglio che avea del bironzo e del compagnone, li furarono la desiderata caponara cum circa vinticinque grassi e buon capuni ; e, a quella poste sotto le spalle loro, a modo portassono una barra, cum uno loro mantello nero la coprirono, acciò, se alcuno la vedesse, non fusseno scorti. Facto questo, se mandarono uno di loro inanti cum una lanternuza e una croce in mano, vestito de uno camice da prete. Or, portando questi scolari la caponara nel modo sopra decto e dicendo il Miserere e altri psalmi, quando furono dal Trebbo de la salizata de San Francesco, passato di poco la casa de l’inclito causidico bolognese ser Francesco di Ghisilieri, furon adimandati dal cavaliero del podestá, che li cum sbirri stava in posta, che cosa era quella che portavano. A cui respondendo uno de loro incontinenti : — L’è quello povero scolaro