Pagina:Arienti, Giovanni Sabadino degli – Le porretane, 1914 – BEIC 1736495.djvu/299

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NOVELLA XLIX

Fabio Mexovillano da Bologna è trovato cum la moglie de Ambrosino, mercadante milanese; de che, cum laude de la donna, Ambrosino resta contento e senza suspecto.

Non sono ancora molti anni, preclaro conte, magnifici gentilomini e vui generose donne, che uno giovene mio parente, nominato Fabio, figliuolo giá de misser Enrico di Mezivillani, cavaliero in quelli tempi, per quanto intenda, de optima estima e gran valore, se inamorò de una bella donna e giovene, nominata Lucrezia, moglie de uno mercante milanese, uomo piú presto vechio che giovene, che venne ad abitare a Bologna da Sancta Lucia, nominato Ambrosino de Bertano. De la quale, doppo grandissima sollecitudine e molestia, acquistando l’amorosa grazia, a le volte a piacere seco se trovava, e maximamente a’ tempi ch’el marito se absentava, overo usciva per tempo de casa per sue occorrenzie (che spesso accadeva), overo se levava a scrivere le facende de le sue mercanzie, che non erano poche, e specialmente al tempo del verno. Or ad venne che, levandose Ambrosino una matina piú per tempo che non soleva, usci de casa ad audire messa a la chiesia de Sancta Lucia, mediante la publica via a la sua casa contigua, per porre poi certe sue robbe in ordine, da mandare giuso al porto del vostro Macagnano, mag^nifíco conte, che drizava a Venezia. Il che cognosciuto per il mio parente, che stava in posta, subito, avendo la chiave de Lusso de la casa, intrò in epsa e ascese la scala, entrò in la camera dove era la moglie de Ambrosino, e Lusso de quella col serrarne de la chiavatura chiuse, e, dispogliatosi e coricatose a lato de l’amata donna, quella al modo usato se recò in brazze, dandose seco amoroso piacere. E, circa una ora in ciò dimorato, Ambrosino, tornato a casa per certa scriptura del conto de la mercanzia dovea mandare