Pagina:Arienti, Giovanni Sabadino degli – Le porretane, 1914 – BEIC 1736495.djvu/329

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Venuto el giorno a l’amorosa battaglia constituito, tutti li palchi se empirono de gente de la terra e peregrina, aspectante cum gran disio li amorosi guerrieri, li quali nel steccato in questo modo gloriosamente entrarono. Prima entrò misser Publio, cavaliero Ursino, per una porta facta verso Toriente, la secunda ora del giorno, cum dui trombetti avanti, cum pennoni de seta verde, nei quali era uno falcon pelegrino, che per amore se spennava; drieto ai quali era portato uno spiegato e gran vexillo di seta verde, nel cui megio era afhgurato Cupido, che nella mano dextra avea l’arco e le saette, e ne la sinistra una florida palma. E poi li seguivan a cavallo dodeci pagi, pur de verde vestiti, che in capo aveano girlande de viole, de rose e d’altri fiori, sopra selle de alexandrino veluto, ornate intorno de richi e belli lavori d’oro e de seta. Poi dui altri trombetti li seguivan, drieto a’ quali erano dodeci gioveni vestiti de seta verde, sopra bellissimi cavagli coperti de la medesima seta, ne le quale coperte erano recamate saette d’oro cum ragi de perle, e in man portavano ferrate lanze pinete a verde cum uno verde pennoncello in cima, nel qual era un sole d’oro pincto, e in capo aveano capelletti de brunito azaio. Poi seguia a paro a paro tri cantori, vestiti a certa gallica fogia molto legiadra, che questa cantilena dolcemente cantavano: Amor, concedi a me la bella donna, se vói ch’io viva in questa ardente fiamma, ché a te fia summo onor darme viatoria per questa gloriosa e nobil dama. Drieto questi cantori seguivano tre gentilissimi pagi, de seta verde vestiti, che ne la manica sinistra avevano uno orso de grosse e candide perle, uno de’ quali portava el lucentissimo scudo, dove era effincto uno sole ornato de oro e gemme margarite; 1 altro I elmo, sopra el quale per insegna era uno feroce orso, che nelle artiglie teneva uno fulvido diamante; el terzo e d’oro. ultimo Doppo una grossa quisti lanza paggi pineta veniva a verde Publio, cum cavaliero ragi solari Ursino, e stelle sopra uno spumante cavallo morello, molto bello e gagliardo,