Pagina:Arienti, Giovanni Sabadino degli – Le porretane, 1914 – BEIC 1736495.djvu/395

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NOVELLA LXI

E1 duca Filipi>o Maria de Milano per avere perdonato ad Alfonso rege ed a molti altri principi, se disputa qual fu niagiore magnanimitá: o la sua, o quella de Octaviano, quando perdonò ad Erode. Dove se chiarisse che l’anima del duca a l’altra vita tubila de la fama ha in questo secolo de sé lassata. Conte mio caro, gentilomini prestantissimi e voi nobilissime e caste matrone, dovete intendere che, occiso il re Vincislao per veneno da’ fiorentini, secondo io trovo, per oppressione grande faceva a la sua illustre citade, rimase la regina Zoanna iuniore regina del suo regno. La quale, in figliuolo adoptatose Lodovico duce Andegavense, doppo la sua morte adoptò il re Alfonso de Aragonia, patre del potentissimo re Ferdinando presente, in figliuolo. £1 quale essendo poi da lei, che fu donna instabile e vana, reiecto, adoptò ultimamente Renato, fratello del dicto Lodovico Andegavense, per el quale il duca Zoanne volea poi al regno succedere: dove, come sapete, ne naquero atrocissime e cruente battaglie, ne le quale Ercule Estense, odierno duca di Ferrara, in minoribtis essendo, se adoperò cum tanto animo e virtude, che da tutti li duci fu app>eliato il «cavaliere senza timore». Or, morta la regina e il prefato duca Ludovico, li baroni del Reame tolseno de quello la protezione, facendo loro capitanio misser lacomo Caldoru, per conservarlo al re Rainero e al figliuolo duca Zoanne. Ma (come accade ne li Stati, li quali piú di altra cosa mondana son subiecti a culpi de fortuna) Fa questi baroni nacque discordia: per il che d’alcuni de loro e specialmente dal principe de Taranto fu chiamato il re Alfonso a l’impresa de la corona, come secando figliuolo adoptivo de la regina Zoanna, che alora era in Tunisi, dove facea grandissima guerra al re di Barbaria. E, pterché non se poteva da quella impresa alora levare, aspectando de giorno in giorno acordarse cum suo utile ed onore cum epso re de Barbaria,