Pagina:Arienti, Giovanni Sabadino degli – Le porretane, 1914 – BEIC 1736495.djvu/93

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NOVELLA XIX

Piron dal Farneto vende uno carro di legne; il quale, volendo i denari, è menato a confessare e poi cavatoli sangue.

Non è troppo tempo, benigni ascoltanti, ch’el fu uno figliuolo de misser Mante di Mantexi, famiglia antiqua de la nostra citade, nominato Carletto, il quale, doppo la morte del padre, remasto fanzullo e sotto la disciplina de la madre vedoa alevandose, advenne che, essendo di etate de dieceocto anni e molto callido é e astuto, la madre uno giorno li dette denari, ché ne comprasse uno carro de legne. Or, avendo costui quisti denari e andando per comprare le legne, a fortuna se trovò cum certi suoi compagni che avevano del capestro. I quali, vedendolo indinerato, 10 invitarono de zucare; e lui, non essendo migliore de loro e desideroso per avarizia de radoppiare li denari avea da la matre recevuti, se pose a giocare cum quisti suoi compagni in Porta Ravignana, sotto la torre de li Assenelli, dove alora era de zuoco luoco publico, e, avendo la fortuna adversa, perdette li denari. 11 che despiacendoli non poco, per non sapere in che modo potesse comprare le legne, né a casa senza epse tornare volendo, domandò denaro in presto a quisti suoi compagni, li quali non volendolo servire, e Carletto p>er melanconia gratandose el capo, li venne in mente il modo de avere le legne senza denari, come intenderete. Elio adunque se ne andò in saliciata de Stra’ Magiore, dove se fa mercato tre volte la septimana de molte bone legne, e, avendone facto il mercato de uno bon carro per predo de soldi vinti cum uno contadino nominato Pirone dal Farneto, avendogliele epso Pirone giá menate a casa e discaricato, Carletto dixe: — Fratello, pungi li boi e vientene meco verso piazza, ché io te farò dare li denari. — E cusi andando, 11 conduxe a San Salvatore, dove, chiamato un frate antiquo, li dixe pian piano, acioché altri non lo intendesse: — Messer,