Pagina:Ariosto, Ludovico – Lirica, 1924 – BEIC 1740033.djvu/354

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damento, come dimostrammo nella Introduzione (pp. 97-98), perché si tratta non d’uno o di due sonetti, ma di piú. Forse si sono dispersi in qualche ms. dei Soranzo, cui passarono molte carte beccadelliane.

VIII. Il Termine del Desiderio, citato dal Doni (Libraria, ii), che il Barotti nella Vita, i, 260, crede inventato dal bizzarro cinquecentista, ma che non è improbabile sia il notissimo cap. viii.


III

CRITERI SEGUITI NEL TESTO

NOTE STORICHE SUI CARMI LATINI

Dei criteri seguiti nel testo abbiamo diffusamente detto nella Introduzione. Qui ci limitiamo a ripetere che, mancando un autografo o un codice o una edizione come che sia, esemplata sotto l’occhio dell’autore, a fondamento di esso ci sono serviti i due codici ferraresi, 64 e 365, e dei due specialmente il primo. Dalla prima coppina e in qualche caso dalla seconda ci è venuto pur giovamento per risolvere casi dubbi non solo, ma soprattutto per avere col loro raffronto la possibilitá di spogliare il testo di quegli errori e di quelle scorie ortografiche e lessicali che sono dovute al capriccio o alla scarsa coltura del copista del cod. 64. Per i componimenti che non hanno riscontro nei codici ferraresi, il testo del Coppa, se compresi nella prima edizione, il testo delle prime stampe o dei manoscritti miscellanei, quando solo in questi si trovino riportati, è anche il nostro, modificato però dalla lezione del Furioso quale risulta nell’ultima ristampa, che ci aiuterá, se non altro, a tenerlo lontano dalle scorrezioni di cui sono infarciti i libercoli e i manoscritti miscellanei.

Per i carmi latini la lezione è quella data dal codice ferrarese (F6), integrato da quella del Pigna, specialmente quando questi è il solo e il primo che abbia dato la poesia.

Circa l’ordine, su l’esempio del Polidori, (che del resto ha un precedente nei due codici ferraresi, 64 e 365) abbiamo distribuito le liriche italiane in gruppi di Canzoni, Sonetti, Madrigali, Capitoli, Egloghe e Frammenti in ottave, abbandonando la denominazione di Elegie che il Rolli, seguito da altri, aveva data ai capitoli.

Tale suddivisione ci è sembrata preferibile a quella crono-