Pagina:Ariosto, Ludovico – Orlando furioso, Vol. I, 1928 – BEIC 1737380.djvu/352

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346 canto


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     Cosí Grifone et Aquilante tolse
ciascuno da la sua donna licenzia;
le quali, ancor che lor ne ’ncrebbe e dolse,
non vi seppon però far resistenzia.
Con essi Astolfo a man destra si volse;
che si deliberâr far riverenzia
ai santi luoghi ove Dio in carne visse,
prima che verso Francia si venisse.

93
     Potuto avrian pigliar la via mancina,
ch’era piú dilettevole e piú piana,
e mai non si scostar da la marina;
ma per la destra andaro orrida e strana,
perché l’alta cittá di Palestina
per questa sei giornate è men lontana.
Acqua si truova et erba in questa via:
di tutti gli altri ben v’è carestia.

94
     Sí che prima ch’entrassero in vïaggio,
ciò che lor bisognò, fecion raccorre,
e carcar sul gigante il carrïaggio,
ch’avria portato in collo anco una torre.
Al finir del camino aspro e selvaggio,
da l’alto monte alla lor vista occorre
la santa terra, ove il superno Amore
lavò col proprio sangue il nostro errore.

95
     Trovano in su l’entrar de la cittade
un giovene gentil, lor conoscente,
Sansonetto da Meca, oltre l’etade,
ch’era nel primo fior, molto prudente;
d’alta cavalleria, d’alta bontade
famoso, e riverito fra la gente.
Orlando lo converse a nostra fede,
e di sua man battesmo anco gli diede.