Pagina:Ariosto, Ludovico – Orlando furioso, Vol. I, 1928 – BEIC 1737380.djvu/363

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sestodecimo 357


28
     Mentre quivi col ferro il maledetto
e con le fiamme facea tanta guerra,
se di fuor Agramante avesse astretto,
perduta era quel dí tutta la terra:
ma non v’ebbe agio; che gli fu interdetto
dal paladin che venía d’Inghilterra
col populo alle spalle inglese e scotto,
dal Silenzio e da l’angelo condotto.

29
     Dio volse che all’entrar che Rodomonte
fe’ ne la terra, e tanto fuoco accese,
che presso ai muri il fior di Chiaramonte,
Rinaldo, giunse, e seco il campo inglese.
Tre leghe sopra avea gittato il ponte,
e torte vie da man sinistra prese;
che disegnando i barbari assalire,
il fiume non l’avesse ad impedire.

30
     Mandato avea seimila fanti arcieri
sotto l’altiera insegna d’Odoardo,
e duomila cavalli, e piú, leggieri
dietro alla guida d’Ariman gagliardo;
e mandati gli avea per li sentieri
che vanno e vengon dritto al mar picardo,
ch’a porta San Martino e San Dionigi
entrassero a soccorso di Parigi.

31
     I cariaggi e gli altri impedimenti
con lor fece drizzar per questa strada.
Egli con tutto il resto de le genti
piú sopra andò girando la contrada.
Seco avean navi e ponti et argumenti
da passar Senna che non ben si guada.
Passato ognuno, e dietro i ponti rotti,
ne le lor schiere ordinò Inglesi e Scotti.