Pagina:Ariosto, Ludovico – Orlando furioso, Vol. I, 1928 – BEIC 1737380.djvu/56

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50 canto


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     Obizzo vedi e Folco, altri Azzi, altri Ughi,
ambi gli Enrichi, il figlio al padre a canto;
duo Guelfi, di quai l’uno Umbria suggiughi,
e vesta di Spoleti il ducal manto.
Ecco che ’l sangue e le gran piaghe asciughi
d’Italia afflitta, e volga in riso il pianto:
di costui parlo (e mostrolle Azzo quinto)
onde Ezellin fia rotto, preso, estinto.

33
     Ezellino, immanissimo tiranno,
che fia creduto figlio del demonio,
fará, troncando i sudditi, tal danno,
e distruggendo il bel paese ausonio,
che pietosi apo lui stati saranno
Mario, Silla, Neron, Caio et Antonio.
E Federico imperator secondo
fia per questo Azzo rotto e messo al fondo.

34
     Terrá costui con piú felice scettro
la bella terra che siede sul fiume
dove chiamò con lacrimoso plettro
Febo il figliuol ch’avea mal retto il lume,
quando fu pianto il fabuloso elettro,
e Cigno si vestí di bianche piume;
e questa di mille oblighi mercede
gli donerá l’Apostolica sede.

35
     Dove lascio il fratel Aldrobandino?
che per dar al pontefice soccorso
contra Oton quarto e il campo ghibellino
che sará presso al Campidoglio corso,
et avrá preso ogni luogo vicino,
e posto agli Umbri e alli Piceni il morso;
né potendo prestargli aiuto senza
molto tesor, ne chiederá a Fiorenza;